Pontevico, la Provincia chiede chiarimenti sul progetto Raffmetal

Secondo i comitati ambientalisti che si oppongono alla costruzione della nuova fonderia, la necessità di rivalutare la ricaduta inquinanti e l’impatto acustico alimenta i timori sull'impianto.

Pontevico. Con la pubblicazione sulla piattaforma Silvia della richiesta integrazioni della Provincia di Brescia (protocollo nr. 61445/2022 del 01.04.22), “vengono rese note alcune zone d’ombra in merito all’istanza per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico (PAU) per la realizzazione del progetto della nuova fonderia Raffmetal in località Gauzza di Pontevico”, informa una nota congiunta di Gruppo Vivere Pontevico, Comitato Salvaguardia Pontevico ed Europa Verde Brescia. “Sulla base dell’istruttoria fin qui condotta dall’ufficio Aria-Rumore e sportello IPCC della Provincia di Brescia, vengono richieste al proponente chiarimenti in merito a punti, a nostro parere, molto critici del nuovo insediamento produttivo”.
“Vogliamo evidenziarne due particolarmente preoccupanti”, commenta Alessio Pesenti di Vivere Pontevico, “la valutazione modellistica della ricaduta al suolo degli inquinanti non è stata eseguita correttamente. L’inquinamento previsto viene confrontato con valori superiori a quelli più restrittivi per le nuove installazioni IPPC (Azione EI-1n PRIA vigente) individuati nelle BAT Conclusion 2016/1032 del 13 giugno 2016 per le emissioni nell’aria di polveri derivanti da processi del forno, come il carico, la fusione, lo spillaggio e il trattamento del metallo fuso per la produzione secondaria di alluminio. L’acronimo BAT sta per ‘best avalilable technology’, cioè le tecnologie migliori al momento disponibili. Il fatto che i dati siano superiori ai limiti potrebbe voler dire che le tecnologie che si vorrebbero impiegare non sono le migliori e quindi è lecito chiedersi se l’impianto sia effettivamente all’avanguardia e innovativo come alcuni sbandierano”.
“Anche la valutazione dell’impatto acustico appare errata”, aggiunge Pesenti. “Tra le sorgenti acustiche, indicate per computare il livello di rumore, non vengono indicate alcune macchine e attrezzature previste nel lay-out di progetto, tra cui: il pre-frantumatore, la presso-cesoia, n. 2 presse rottami, la macchina per pressatura e vagliatura torniture ricce e l’impianto di centrifugazione torniture. Ci si chiede di conseguenza se la nuova zonizzazione acustica, da poco approvata dal comune di Pontevico, sia anch’essa basata su valutazioni errate e, soprattutto, se il livello di rumore della totalità dell’impianto a questo punto sia compatibile con le aree circostanti”.
La Provincia ha richiesto che, entro 30 giorni, siano rivalutati sia la ricaduta inquinanti che l’impatto acustico previsionali. Raffmetal ha richiesto e ottenuto proroga dei tempi a 60gg, forse un segnale che la richiesta non è di così facile evasione.
“Questa settimana, grazie al fondamentale contributo dei tecnici messi a disposizione da Europa Verde in sede europea, abbiamo presentato una petizione al Parlamento Europeo affinché venga verificata la compatibilità di un simile impianto con la situazione ambientale attuale della bassa bresciana che, non dimentichiamolo, è oggetto di procedura di infrazione comunitaria per la salubrità dell’aria”, conclude Luca Gambaretti del Comitato Salvaguardia Pontevico. “Continueremo a vigilare e a far sentire la nostra voce affinché siano assicurate e garantite salute e sostenibilità alla nostra gente e al nostro già martoriato territorio”.

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