Camera, Commissione ambiente: le istanze di Rete Ambiente Lombardia

Maurizio Bresciani e Marco Pezzoni hanno preso parte all'audizione online dei Deputati di martedì 1 marzo, chiedendo di adeguare gli attuali parametri adottati a quelli dell'OMs.

(red.) Lunedì 1 marzo  Rete Ambiente Lombardia ha partecipato all’audizione online promossa  dall’ VIII° Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
A rappresentarla, con i loro interventi, Maurizio Bresciani e Marco Pezzoni che hanno colto l’occasione per presentare brevemente la novità di Rete Ambiente Lombardia come rete regionale rappresentativa di  tante realtà territoriali impegnate a contrastare l’inquinamento atmosferico in  un’area tra le più inquinate d’Europa.
“Maurizio Bresciani”, si legge in una nota, “per perseguire  adeguati provvedimenti finalizzati a contenere l’inquinamento in regione, ha analizzato il precario e poco trasparente sistema di monitoraggio dell’aria da parte di  Arpa Lombardia portando come esempio l’agglomerato urbano di Brescia“. Ha sottolineato come Arpa, essendo un  Ente regionale, “è troppo  condizionato dalla politica ambientale promossa dal Governo regionale”.

Secondo Marco Pezzoni, parlando da Cremona, la seconda città più inquinata d’Europa per Pm2,5, dove la speranza di vita si è ridotta di 4,6 anni per gli uomini e di 2,9 anni per le donne,  “occorrono nuove leggi che garantiscano la terzietà del controllo pubblico sull’inquinamento. Senza indipendenza delle agenzie di controllo non c’è credibilità. Troppo spesso l’Arpa agisce a sovranità limitata, per questo andrebbero riformate proprio come parte di quelle riforme e di quegli strumenti che il Pnrr prevede per abbattere efficacemente  l’inquinamento”.

Altro nuovo criterio  da promuovere per legge quello di “riconoscere il ‘fattore cumulativo’ dovuto al sommarsi degli inquinanti provenienti da fonti diverse che, purtroppo, sono ancora valutati separatamente. Le diverse criticità del territorio si sommano, mentre spesso il loro impatto viene valutato caso per caso”.
Infine, Marco Pezzoni, giudicando positivamente la proposta parlamentare  di istituire una “Agenzia nazionale per il controllo della qualità dell’aria”, ha sostenuto che “una governance nazionale multilivello su questo tema  ha poi bisogno di strumenti trasparenti e partecipati sui territori: per questo andrebbero riformate le Conferenze dei Servizi che le attuali Province, ridotte a rappresentanza di secondo livello, gestiscono con logiche tecnocratiche e spesso subalterne a interessi privati”.

Bresciani ha richiamato l’attenzione “sulla necessità di adeguare per i livelli di inquinamento gli attuali parametri di legge che  fanno ancora riferimento a quelli europei. Mentre per la nostra salute  si dovrebbero adottare quelli più rigorosi previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo anche in forza dell’aggravamento degli effetti del Covid proprio in quelle zone dove Pm10 e Pm2,5  avevano già causato più alti percentuali di malattie polmonari e  cardiovascolari”.
“Non dimentichiamo”, ha detto Bresciani, “nella prima ondata pandemica l’alto numero di morti registrati nel quadrilatero tra Codogno, Bergamo, Brescia, Cremona”. Infine,  ha rivolto un appello ai parlamentari: “evitiamo che gli effetti collaterali di questa brutta guerra ci riportino indietro a carbone e olio pesante.  In questo delicato momento vengano avviati urgenti e seri interventi per promuovere le energie rinnovabili, le uniche in grado di diminuire la nostra dipendenza energetica. Per questo Rete Ambiente Lombardia invita a  contrastare senza incertezze e ambiguità aumenti e  riproposizione dell’utilizzo sconsiderato dei  combustibili fossili”.

 

 

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