Depuratore del Garda: interrogazione M5S a Lamorgese e Cingolani

Il deputato Alberto Zolezzi e il consigliere regionale Ferdinando Alberti, dopo l'audio di Bertanza, si chiedono se il commissario abbia valutato bene tutte le opzioni in campo prima di scegliere Gavardo e Montichiari.

«Sul Depuratore del Garda, le parole che sono state registrate dal professore dell’Università di Ingegneria di Brescia Giorgio Bertanza in un messaggio audio inviato al viceprefetto di Brescia Stefano Simeone, sono di una gravità inaudita. E cosa ancora più grave è il fatto che il Commissario, il prefetto Attilio Visconti, non abbia fatto nulla per approfondire quanto affermato», a dirlo in un comunicato sono il deputato Alberto Zolezzi e il consigliere regionale Ferdinando Alberti del M5S.
«”…E quella questione lì del costo in più di Verona non so, valutate bene se tirarla fuori perché, intanto, come ho detto ieri pompare di qua o pompare di là, il costo è sempre da sostenere. E poi se si tira fuori una voce di costo aggiuntiva, che Acque Bresciane non ha contemplato, si rischia ancora di andare a svilire, a minare la veridicità di tutto lo studio, di tutto il confronto che è stato fatto perché se si trovano delle carenze nella valutazione dei costi allora a uno viene il dubbio che ci siano carenze dappertutto e, come dicono in tanti, lo studio lo si può tirare dove si vuole andando a ottenere i risultati che si vogliono ottenere. Buona domenica dottore”».

Questa», si legge in una nota degli esponenti M5S, «è la trascrizione delle parole del professor Bertanza che ha redatto lo studio che sta alla base del progetto del nuovo sistema di collettamento e depurazione del Lago di Garda», sul quale Alberti prosegue: «Riguardo a queste parole che hanno dello scandaloso, la Prefettura si è limitata a rilasciare un comunicato stampa nel quale tenta di difendersi sostenendo che l’opzione Peschiera del Garda era già stata considerata e scartata da Acque Bresciane. Oltre che essere un’ovvietà, è chiaro che non può portare nulla di utile a difesa dell’operato del Commissario dal momento in cui le valutazioni di Acque Bresciane derivano proprio dal contestato studio. A mio avviso c’è stata una forte sottovalutazione di tutta la vicenda da parte della struttura commissariale. Un errore che reputo gravissimo e inaccettabile a cui non basterà certo una nota dell’ufficio stampa per porvi rimedio».

«Il prof Bertanza», prosegue Zolezzi, «attribuisce, di fatto, la paternità del suo studio proprio ad Acque Bresciane nel momento in cui afferma quel “se si tira fuori una voce di costo aggiuntiva, che Acque Bresciane non ha contemplato…”. Così facendo dichiara apertamente che le voci di costo, considerate per la valutazione delle diverse opzioni, siano state imposte dal committente, cioè Acque Bresciane, e non sono frutto di valutazioni tecnico-scientifiche. E’ esattamente quello che da tempo contestiamo di quello studio, ovvero che non sia oggettivo e terzo ma pilotato per sostenere unicamente l’opzione Gavardo-Montichiari».
«Dopo queste parole», concludono i due rappresentanti del M5S, «è d’obbligo che si debba esigere la verità su tutta la vicenda. Chiederemo ai ministri Lamorgese e Cingolani di chiarire l’operato del Prefetto-Commissario ovvero se vi sia stata una sottovalutazione o addirittura una precisa volontà di nascondere informazioni importanti per non compromettere una decisione già assunta, frutto di accordi politici e non di valutazioni tecnico scientifiche».

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