Depuratore, il Governo: “Gavardo-Montichiari scelta migliore”

Questa la risposta del Mite all'interrogazione del deputato di LeU Devis Dori. Bypassate dal ministero le azioni intraprese su diversi fronti in opposizione al progetto.

(red.) Il Ministero della transizione ecologica tira dritto sulla vexata quaestio del depuratore del Garda, i cui impianti dovrebbero sorgere a Gavardo e Montichiari. Avallato l’operato del commissario straordinario, il prefetto di Brescia Attilio Visconti, il Mise ha riaffermato che il progetto si farà, dove e come ha deciso il rappresentante dello Stato.

Questa, in sostanza, la risposta data a Montecitorio dalla sottosegretaria Ilaria Fontana (M5S) all’interrogazione presentata dal deputato di LeU Devis Dori che chiedeva al ministero una posizione chiara sulla vicenda.

E il Mite l’ha data, ribadendo la bontà e la necessità del progetto, in considerazione della “dismissione delle condotte sublacuali, alla fine della loro vita tecnica”, e che Gavardo-Montichiari sono la scelta preferibile anche in base allo studio congiunto delle Università di Brescia, Verona e Trento che hanno realizzato “una valutazione integrata che ha tenuto conto degli aspetti economici, impiantistici e ambientali”.

La risposta all’interrogazione, tuttavia, sembra non tenere conto di una serie di passaggi avvenuti nel frattempo, come, ad esempio, l’interrogazione a Bruxelles dell’europarlamentare Eleonora Evi e la petizione alla Commissione Ue, ma anche i ricorsi al Tar dei Comuni di Montichiari, Gavardo, Prevalle e Muscoline, nonchè la protesta dei cittadini, confluita in un presidio permanente davanti al Broletto.

Tutti aspetti non citati nella risposta del Governo che tira dritto per la strada già tracciata e convalidata, per il Mite, dalle scelte del commissario.

Ignorata anche la relazione di Acque Bresciane sulla tenuta della condotta sublacuale del Garda, che potrebbe “reggere” almeno fino al 2035.

E in questo contesto si fa avanti Verona, con la richiesta di accelerare i tempi e, se Brescia rimarrà bloccata, di poter accedere alla parte economica destinata all’impianto sulla sponda bresciana del Garda (60 milioni sono destinati a Brescia, 40 a Verona).

Azienda Gardesana Servizi è infatti pronta a partire con i lavori per il nuovo Collettore del Garda. Nelle prossime settimane, Ags pubblicherà i bandi per mettere a gara la realizzazione di altri tre tratti del collettore, sponda veronese. A novembre, Azienda Gardesana Servizi consegnerà formalmente le aree di cantiere alla ditta che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del primo lotto e, contestualmente, partiranno ufficialmente i lavori per il nuovo Collettore del Garda – Sponda veronese.

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