Manerbio, malori per la puzza: colpa dei liquami

I residenti di via Madre Teresa di Calcutta, lunedì sera, hanno accusato bruciori di gola e mal di testa. Il motivo? Una concentrazione anomala di ammoniaca nel digestato sversato in un terreno.

(red.) Un odore talmente acre da causare dolori di testa e bruciori agli occhi e alla gola. E’ quanto avvenuto lunedì sera a Manerbio (Brescia), nella zona vicina a via Madre Teresa di Calcutta, dove i residenti, allarmati dai miasmi hanno segnalato la puzza al sindaco Samuele Alghisi, il quale, a sua volta, ha allertato Arpa  e carabinieri.

Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco con il nucleo Nbcr, specializzato in interventi di messa in sicurezza in caso di problematiche relative alla presenza di sostanze chimiche, biologiche e radiologiche.
Inviata anche un’ambulanza, ma fortunatamente non è stato necessario il ricorso ai sanitari.

L’episodio è stato segnalato attorno alle 20,30: i tecnici sono intervenuti applicando il protocollo di sicurezza più elevato, non conoscendo la natura dello sversamento.

Dopo i primi rilievi è stato appurato che l’odore molesto era causato da una concentrazione anomala di ammoniaca, due volte superiore alla media di quella normalmente presente nei liquami di origine animale.
All’azienda agricola proprietaria del terreno è stato imposto di arare immediatamente il terreno concimato, e dopo un paio di ore la situazione è migliorata. Sul terreno era stato sversato digestato prodotto dal biogas di un impianto di Verolanuova, non trattato adeguatamente nella fase di fermentazione. Questa l’origine della puzza intensa.  L’intervento dei tecnici di Arpa si è concluso attorno alla mezzanotte.

Nei prossimi giorni i risultati del campionamento effettuato diranno se l’area deve essere oggetto di bonifica e se il proprietario del terreno e l’agricoltore che ha prodotto il fertilizzante debbano risponderne in sede giudiziaria.

Sulla vicenda è intervenuta anche la Federazione Provinciale di Europa Verde-Verdi di  Brescia che, in una nota ha sottolineato che quello di Manerbio “è soltanto l’ultimo di una lunga serie, neanche qualche fa ci sono stati i casi di Remedello (roggia Seriola) a Borgo San Giacomo, nel territorio compreso tra Montichiari, Carpenedolo e Acquafredda si sono registrati tre sversamenti abusivi di liquami”.

“Auspichiamo”, continuano i Verdi, “che si faccia piena luce sulla vicenda. Inoltre confidiamo che chi ha commesso questa azione criminale contro l’ ambiente, l’ecosistema e la salute dei cittadini paghi in modo ‘esemplare’: per questo chiediamo alle autorità competenti che si faccia il possibile per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili e di applicare quel sano principio chi inquina paga”.

“Auspichiamo”, concludono i Verdi, “che vengano svolte in tempi rapidi indagini puntuali su quanto accaduto, e laddove si dovessero riscontrare profili penali che hanno rischiato di compromettere la salute dei cittadini, la Federazione Provinciale  di-Europa Verde-Verdi di Brescia è pronta a costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario”.

 

 

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