Goletta, promosso con riserva il Sebino

Otto i punti monitorati da Legambiente sulle sponde bresciana e bergamasca del lago d'Iseo. Permangono alcune criticità.

(red.) Sono stati otto i punti monitorati da Goletta dei laghi di Legambiente sulle sponde del Lago d’Iseo e sottoposti ad analisi microbiologiche.

Tutti i punti, quattro sulla sponda bergamasca e quattro su quella bresciana, sono risultati entro limiti di legge, ripetendo la performance del 2019. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

È questa in sintesi la fotografia scattata nella seconda tappa lombarda lungo le sponde dei due laghi da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. A parlarne, nel corso di una conferenza stampa tenuta lunedì 11 luglio a Castro, Massimo Rota Presidente Circolo Legambiente Alto Sebino (BG),  Elisa Scocchera Portavoce Goletta dei Laghi e Dario Balotta Presidente circolo Basso Sebino di Sulzano (Bs) .

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Il monitoraggio delle acque nell’Iseo è stato eseguito tra il 30 giugno e il 1 luglio.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Sulla sponda bresciana è stato effettuato un prelievo presso lo scolmatore di Clusane (Iseo), uno a lago, di fronte alla foce del torrente Calchere a Sulzano, presso lo scarico presso pontile nord in località Peschiera, a Monte Isola, e presso lo sfioratore del Comune di Pisogne nel canale industriale. Questi ultimi due punti, in particolare, erano usciti fuori dai limiti lo scorso anno. 

Sulla sponda bergamasca invece è stato effettuato un prelievo a lago, di fronte alla foce del torrente Rino, a Tavernola Bergamasca, alla foce del fiume Oglio e nel canale presso spiaggia “Bar delle Rose” a Costavolpino e, infine, alla foce del torrente Borlezza, a Castro.

“Si conferma anche quest’anno il trend positivo dei punti monitorati da Goletta dei Laghi – ha dichiarato Massimo Rota, presidente del circolo Alto Sebino di Castro, nella bergamasca, “abbiamo fatto bene, in tutti questi anni, ad insistere affinché il tema della qualità delle acque fosse assunto come uno dei più urgenti per la salvaguardia del lago”.

“Continueremo”, ha aggiunto Rota, “nella nostra opera di monitoraggio che, unitamente alla pressione esercitata dai Comuni del Sebino, può davvero aiutare quel percorso di risanamento delle acque di cui il lago ha bisogno per essere attrattivo. Al di là di ciò, permangono alcune criticità forti. La più grande è rappresentata dall’erosione del territorio di cui l’emblema è Tavernola Bergamasca con la cementifera. Lo sfruttamento della montagna per attività mineraria ha generato un pericolo sempre più evidente per i cittadini dei comuni bergamaschi e bresciani. E’ necessario intervenire con forza ridurre il rischio e spostare un’attività ormai divenuta insostenibile”.

La Goletta dei Laghi viaggia da sedici anni con una missione ben precisa: denunciare e fare emergere  illegalità, cementificazione, maladepurazione, inquinamento, ecoreati ed ecomostri che affliggono i nostri laghi e danneggiano un ecosistema così delicato come quello lacustre”, ha dichiarato Elisa Scocchera, portavoce di goletta dei Laghi. “Grande supporto per questa missione arriva dal territorio, dalle nostre volontarie e i nostri volontari che, oltre a segnalarci potenziali criticità, dal 2020 sono i veri protagonisti del monitoraggio microbiologico di Goletta dei Laghi: una delle più grandi operazioni di citizen scienze in Italia”, ha chiosato.

Ponte del 2 giugno più flotte sul lago Iseo e di Garda

“Nonostante i dati abbiano delineato un quadro migliore anche sulla sponda bresciana dell’Iseo”, ha aggiunto Dario Balotta, presidente circolo Basso Sebino di Sulzano (Brescia), “restano aperte le criticità infrastrutturali derivanti dalla presenza dei numerosi sfioratori di piena dei comuni rivieraschi che provocano scarichi anche inquinanti vicino alle rive. La ristrutturazione della rete fognaria dei comuni rivieraschi, tra cui spicca negativamente Sulzano, è una priorità per evitare perdite di acqua contaminate a lago”.

Sotto la lente di Legambiente non solo acque, ma anche servizi come i traghetti della navigazione del lago, tagliati con l’entrata in vigore dell’orario estivo del 2021. “Mentre il richiamo turistico del lago d’Iseo aumenta, le corse dei traghetti delle Crociere del mercoledì e del venerdì sono state soppresse. Tagliato anche il turno L3 del Sabato e della Domenica (Lovere, Monteisola,Iseo e Sarnico) soppresse cioè le corse serali Monteisola (Sensole e Peschiera) dirette ad Iseo delle 21,45 e delle 22,40” denunciano gli ambientalisti.

La Navigazione”, viene sottolineato, “punta sulle due tratte Sulzano-Peschiera e Sale Marasino-Carzano che intasano i parcheggi delle due comunità rivierasche con disagi e proteste dei cittadini per il parcheggio selvaggio nei festivi e prefestivi.  Da ripristinare le corse delle 6,45 e delle 12 da Siviano Porto ad Iseo”.

“Va ricordato infine”, concludono gli ambientalisti, “che Navigazione Lago d’Iseo ha speso fino ad ora 2,4 milioni per il rinnovo della flotta con due motonavi ibride e 500 mila euro per una motonave tradizionale che non sono ancora disponibili perché la società ha avviato due cause avventate contro il costruttore che stanno vanificando ingenti risorse pubbliche mentre la flotta è sempre più vecchia e inquinante. Legambiente sta pensando di segnalare alla Corte dei Conti l’inefficacia di questa enorme spesa pubblica per il mancato arrivo delle motonavi”.

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“Il monitoraggio di Legambiente”, sottolinea l’associazione, “non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta”.

“Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi”, viene rimarcato dagli ambientalisti, “rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri”.

 

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