Acque Bresciane, avviata la strategia per abbattere la CO2

L'anno scorso avviata la politica verso il Carbon Neutrality e per contenere le emissioni di anidride carbonica.

(red.) La società che si occupa del ciclo idrico Acque Bresciane ha ingaggiato una “strategia a lungo termine” per raggiungere la Carbon Neutrality e contenere l’aumento della temperatura globale. Impegno – si legge in una nota della società – che ha preso il via con il calcolo dell’impronta carbonica della società del 2020 e la compensazione del 100% delle emissioni di CO2 dello scorso anno, ma punta già alla riduzione delle emissioni del 2021 almeno del 40% e ad ottenere la validazione dei propri obiettivi da parte del network internazionale Science Based Target initiative. Questo è frutto di una partnership fra CDP, Global Compact delle Nazioni Unite, World Resources Institute e Wwf nata con l’intento di stabilire le linee guida tecniche e i criteri utili alla definizione di obiettivi ambiziosi di mitigazione del cambiamento climatico, in linea con le più recenti indicazioni della scienza.

Ogni azienda che presenta formalmente l’intenzione di adottare un SBT deve, entro due anni, elaborare il proprio obiettivo di riduzione e sottoporlo al network. “Acque Bresciane adotta un approccio integrato – ha detto il presidente Gianluca Delbarba – che si concentra sulla valorizzazione dell’acqua, dal prelievo alla reimmissione nell’ambiente, ma che vuole anche migliorare tutti i processi. Questo significa ridurre le emissioni di gas effetto serra e contribuire così al contenimento delle temperature globali”. L’analisi dell’impronta carbonica si è svolta seguendo due standard, il protocollo GHG e la Norma UNI EN ISO 14064-1:2019 per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione.

L’applicazione di questi due strumenti – continua la nota – permette di monitorare le emissioni di Gas a effetto serra connesse alle attività aziendali in un anno, seguendo una metodologia trasparente e standardizzata, che definisce le modalità di conduzione dell’analisi delle emissioni e di esecuzione di confronti temporali. Le emissioni di GHG vengono individuate e contabilizzate tra emissioni dirette provenienti dalle installazioni dell’organizzazione, indirette tra cui quelle derivanti dalla generazione di elettricità, calore e vapore importati e consumati dall’organizzazione e altre emissioni indirettamente associate allo svolgimento delle attività aziendali tra emissioni derivanti dalla produzione dei beni acquistati o dal trattamento dei rifiuti prodotti. In quest’ultimo caso, Acque Bresciane ha scelto di considerare lo smaltimento dei fanghi di depurazione, le emissioni indirette da consumo energetico, l’acquisto di prodotti chimici e il pendolarismo dei dipendenti.

La valutazione degli impatti di Acque Bresciane ha preso il 2020 come primo anno di un’analisi dettagliata delle emissioni e diviene quindi l’anno di riferimento per le future comparazioni in tema di emissioni e rimozioni di GHG. “Misura, riduci, compensa. Questo l’approccio che abbiamo avviato attraverso l’analisi puntuale delle emissioni 2020, la loro completa compensazione e gli impegni fin da subito a ridurle nel 2021 – ha aggiunto Francesco Esposto responsabile Innovazione e sostenibilità di Acque Bresciane – abbiamo anche condiviso una pianificazione a medio lungo termine che confidiamo possa essere validata scientificamente dai migliori standard internazionali”. Tre i progetti scelti per compensare le emissioni dei gas effetto serra con un investimento complessivo di 43.680 euro.

Il primo riguarda la realizzazione di un parco eolico nel Distretto di Süleoğlu in Turchia, per accelerare la crescita del settore eolico e stimolare la produzione di tecnologie di energia rinnovabile nel Paese. Nel campo della produzione delle energie rinnovabili, Hydro India si riferisce alla costruzione di una nuova centrale idroelettrica da 4.500 GWh per una potenza massima di 1.000 MW, omologata con lo standard VCS (4.100 le tonnellate di CO2 equivalenti compensate). Infine l’iniziativa in Africa, REDD+ sostiene la conservazione delle foreste con l’obiettivo principale di ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dalla deforestazione e dal degrado delle foreste. Il progetto si basa su un meccanismo economico sviluppato nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Nel calcolo dell’impronta carbonica Acque Bresciane si è avvalsa della consulenza tecnica di Carbonsink, società italiana specializzata in strategie di decarbonizzazione net-zero e di gestione dei rischi climatici per le imprese.

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