Flash Smog in città, i bambini chiedono: “Fateci respirare aria pulita”

(red.) Questo sabato mattina anche Brescia ha partecipato con un Flash Smog alla giornata nazionale in difesa dell’aria pulita in occasione del trentesimo anniversario della Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’iniziativa si è svolta simultaneamente in sei città italiane con il coordinamento di  Cittadini per l’aria in accordo con le associazioni ed istituzioni che in tutta Italia in questi anni hanno monitorato il biossido di azoto (NO2) di fronte alle scuole delle loro città (per Brescia il Tavolo Basta Veleni e il Comitato Genitori della scuola primaria M. Calini). Chiedono che il governo rafforzi le misure nel PNRR per migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane al fine di tutelare lo sviluppo e la salute dei bambini.

Brescia Flash Smog per l'aria in città

In tutte le città monitorate, le concentrazioni di NO2 misurate durante le campagne di scienza partecipata (“No2 No Grazie”, “Che aria tira?”, “Quanto pesa l’aria a scuola?”) sono risultate, nella stragrande maggioranza dei casi, fuorilegge rispetto al limite previsto dalle norme vigenti (D.lgs. 155/2010) e inoltre, sempre molto al di sopra del limite indicato dai ricercatori dell’OMS a tutela della salute umana.
In ogni città una gradinata ha ospitato i cartelli colorati in base alle concentrazioni misurate davanti alle scuole durante le campagne di monitoraggio tenutesi dal 2017 al 2020, accanto a grandi nuvole grigie scure e ad uno striscione che interroga: “Cosa respirano i bambini nella nostra città?”. Le immagini di questa pagina   sono state scattate sulla scalinata di via della Consolazione che si trova all’inizio della salita che da piazzetta Tito Speri porta al Castello di Brescia.

Brescia Flash Smog per l'aria in città

I primi a subire gli effetti della cattiva qualità dell’aria sono i bambini e le bambine a carico dei quali si determina la riduzione dello sviluppo e della funzione polmonare, l’incremento di asma, infezioni delle vie respiratorie anche nei più piccoli (bronchioliti), disturbi dello sviluppo del sistema neuro comportamentale (disturbi dell’attenzione, riduzione del QI) e allergie, fino ad arrivare ai tumori infantili. Patologie la cui insorgenza, come dimostrano molti studi, sono spesso associate anche all’esposizione della madre agli inquinanti durante la gravidanza.
I danni dell’inquinamento dell’aria sui bambini rappresentano un’ipoteca sul loro futuro. L’esposizione all’inquinamento atmosferico in età infantile, non solo determina effetti misurabili nel bambino, ma si proietta negli anni successivi rendendo l’individuo più vulnerabile durante tutto il corso della vita.
L’iniziativa è stata realizzata in coordinamento anche con Federasma e Allergie che il 29 maggio, celebra l’annuale “Giornata del respiro” che vuole ricordare come la prevenzione debba essere considerata parte integrante delle cure.

Brescia Flash Smog per l'aria in città

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