Caffaro, il commissario Moreni lascia e critica il Comune sulla gestione

Ieri l'ultima uscita pubblica del commissario al sito di interesse nazionale. A lui subentrerà Mario Nova. Palazzo Loggia risponde alle accuse sulla mancata nomina del responsabile del progetto bonifica.

(red.) Era il giugno del 2015 quando Roberto Moreni venne nominato commissario al sito di interesse nazionale Caffaro di Brescia. E ieri, venerdì 14 maggio, a sei anni di distanza dalla presa dell’incarico e in attesa dell’insediamento del nuovo commissario, l’ex direttore generale dell’assessorato regionale all’Ambiente e Clima Mario Nova, Moreni ha tracciato il punto di sei anni di lavoro. Il suo incarico è scaduto l’8 maggio, ma dovrà restare in campo fino alla fine di giugno per dar tempo al nuovo commissario di arrivare. Quella di ieri, di fatto, è stata l’ultima uscita pubblica dell’ormai ex commissario Caffaro che non ha mancato di essere critico su alcune decisioni prese e anche sulla bonifica e il piano di risanamento ambientale.

A partire proprio dal progetto operativo di bonifica che Moreni conferma essere pronto, ma ancora in attesa della validazione del Rup, il Responsabile unico del procedimento: la nomina di Susi Canti, dirigente del settore Ambiente di Palazzo Loggia  – fatta dal commissario – sarebbe stata respinta dal Comune senza motivazioni. Moreni ha anche sottolineato le difficoltà avute nei rapporti con Arpa e altre istituzioni, anche nel vedersi assegnare i fondi. Su questo fronte ha sottolineato come al suo arrivo ci fossero poco meno di 10 milioni di euro e lui sarebbe stato in grado di far arrivare la quota fino ai 91 milioni di euro attuali. Ha anche sostenuto come la situazione Caffaro non fosse mai stata affrontata fino al 2016, mentre nel frattempo lo stesso commissario ancora in campo e la società Aecom stanno lavorando all’appalto.

Altre critiche sono state rivolte al funzionamento della barriera idraulica, reputando necessaria un’intesa con Caffaro Brescia per quando lascerà lo stabilimento in via Milano. L’unico rammarico che Moreni ha evidenziato è quello di non essere riuscito a convincere il Comune di Brescia a realizzare il bosco urbano.
E in risposta alle stoccate lanciate dal commissario, è giunta la replica del direttore generale di palazzo Loggia Giandomenico Brambilla. “Dispiace che abbia frainteso il significato della posizione del Comune rispetto alla nomina, da lei unilateralmente disposta, dell’ingegner Susi Canti, dirigente di questa amministrazione, a Rup dell’appalto in oggetto. Il Comune non intende affatto smentire o rinnegare la collaborazione da sempre manifestata, anche nei fatti, all’assolvimento delle funzioni commissariali attraverso la messa a disposizione, a fini istruttori ed esecutivi, degli uffici dell’ente senza limitazione alcuna”.

“L’attribuzione delle funzioni di Responsabile unico del procedimento – si legge ancora nella nota – per tutte le fasi di un appalto così complesso ed assorbente, ad un soggetto dipendente di altra amministrazione, richiede che la persona individuata sia formalmente incardinata nella struttura commissariale alla quale imputare l’esercizio di funzioni con manifestazione di volontà esterna: tale condizione può verificarsi solo per effetto di una disposizione del datore di lavoro del dipendente e con il consenso del medesimo, e ciò non per un capriccio del Comune, bensì per rispettare i principi che regolano il contratto di lavoro pubblico, a tutela di tutte le parti, compreso il lavoratore medesimo”.

“Dispiace che l’esigenza di impostare correttamente la nomina del Rup, espressa in ogni caso e proprio come forma di collaborazione dell’ente all’esercizio delle funzioni del commissario e a garanzia della stessa legittimità di tutta la procedura, sia vista come una grave lesione della sua autonomia gestionale ovvero come un intralcio alla prosecuzione dell’attività”, conclude Brambilla. “C’è la disponibilità di tutti gli uffici a continuare nella piena collaborazione già manifestata per l’approntamento dei documenti di gara e ogni attività inerente ed è immotivata l’intenzione di interrompere l’attività di perfezionamento del progetto attualmente in fase di verifica e di redazione del bando di gara”.

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