Caccia, la tortora selvatica nel mirino delle Regioni

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(red.) In tutta Europa gli amanti della natura sono rimasti senza parole di fronte alla decisione presa dalle Regioni italiane di autorizzare l’abbattimento di 7,5 milioni di tortore selvatiche – una specie ad alto rischio di estinzione – con popolazioni in declino drastico in tutta Europa. La notizia arriva da un comunicato di Cabs, Committee against bird slaughter.

La decisione – come informa una nota –  è stata presa pochi giorni fa durante l’incontro della Conferenza Stato-Regioni concernente la “tutela” della specie. “Mentre il ministero della Transizione Ecologia, sostenuto da Ispra, puntava a una protezione integrale della Tortora (in altri Paesi europei ci si è già orientati per una chiusura della caccia a questa specie per un periodo di 4 anni), i rappresentanti delle Regioni, seguendo in massa le richieste impartite da Federcaccia, hanno optato per continuare l’attività venatoria con un massimo di 15 esemplari per cacciatore in un periodo di tre giorni, da consumarsi addirittura prima della stagione di caccia, dal 1 al 21 settembre”.

“Considerando i circa 500.000 cacciatori ancora presenti in Italia”, informa ancora Cabs, “questo significa che il carniere nazionale per la specie è potenzialmente 7,5 milioni di uccelli, ovvero l’intera popolazione nidificante in Europa, dal momento che la Commissione Europea considera che sopravvivono in tutta l’Unione dai 2,9 ai 5,6 milioni di coppie, con un trend in continuo calo, soprattutto nell’Europa Occidentale”.

“Le popolazioni europee sono precipitate del 30-49% solo negli ultimi 16 anni, mentre in alcuni Paesi la specie è collassata di ben il 90%”, prosegue il documento. “A ragione di questo declino la International Union for the Conservation of Nature (Iucn) ha recentemente inserito la Tortora Selvatica nella categoria ‘globalmente minacciata’. Eppure inesplicabilmente, numerosi Stati, inclusa l’Italia, ancora permettono l’abbattimento in massa delle tortore durante la migrazione autunnale verso i quartieri africani”.

“La caccia a questa specie non è più sostenibile e accelererà il declino della Tortora Selvatica fino alla sua completa estinzione. I cacciatori italiani, spinti dal loro hobby egoistico, non vogliono rinunciare alla loro preda favorita. Federcaccia, membro italiano di Face, la European Hunting Federation, ha spinto fortemente per poter continuare ad ammazzare le ultime tortore” commenta Alexander Heyd, direttore del Cabs.

Gli ambientalisti ricordano che “mentre le altre Regioni si sono immediatamente allineate alle richieste di Federcaccia e delle altre associazioni venatorie, il rappresentante della Calabria, Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, è stato l’unico a opporsi per proteggere la Tortora Selvatica. De Caprio, noto non solo per l’arresto di Totò Riina, ma per essere stato il primo a combattere i bracconieri nelle vasche della camorra nel casertano, ha difeso la tesi della moratoria proposta dal ministero, sfidando il resto di irresponsabili politici pro-caccia, pronti a soddisfare i desiderata dei cacciatori a tutti i costi, anche se questo significa sacrificare le ultime tortore europee”.

“Negli ultimi anni il Cabs ha inviato a Bruxelles numerose denunce contro i Paesi Europei che insistevano ad autorizzare la caccia contro specie con status di conservazione non favorevole”, conclude la nota. “Come risposta a questo declino e al fine di evitare la procedura d’infrazione, la Francia ha per prima finalmente bandito la caccia alla Tortora Selvatica”.

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