Pm10, per 11 giorni consecutivi Brescia ha superato i limiti consentiti

(red.) Tutte le centraline di rilevamento della qualità dell’aria di Brescia, con qualche fuori servizio da approfondire, continuano a registrare esuberi di inquinanti oltre i limiti di allarme e in moltissimi casi il doppio e il triplo della soglia prevista. Sono stati ampiamente superati i 2/3 del totale dei giorni consentiti dalla normativa europea. Dal 17 al 27 febbraio compresi, sono 11 i giorni consecutivi in cui il valore medio di Pm10, registrato dalle centraline Arpa, si trova stabilmente sopra la soglia limite dei 50 microgrammi per metro cubo. E a questo punto – se non arriveranno cambiamenti atmosferici a ripulire l’aria – dovrebbero scattare le limitazioni alla circolazione cosiddette di secondo livello, più restrittive di quelle attualmente in vigore.

“È ampiamente risaputo che i periodi di maggior incidenza degli inquinanti nell’aria vanno dai mesi di ottobre a quelli di marzo”, scrive in un comunicato il Tavolo Basta Veleni Brescia, “con aumento considerevole di patologie gravi sia a livello cardio-respiratorio, di sintomatologie allergiche, del sistema immunitario e non solo. Quindi bisognerebbe attrezzarsi per contenere il più possibile le fonti d’inquinamento atmosferico, che favorendo l’indebolimento fisico diventano, per quest’ultimo, un facile bersaglio del coronavirus”.

“Sabato abbiamo raggiunto gli 11 giorni consecutivi di superi PM10 su tutte le centraline dell’agglomerato di Brescia”, prosegue la nota. “Un record, con i parametri di legge che indicano in modo chiaro lo stato di pericolosità dell’aria. I sindaci dell’area critica di Brescia, da giorni avrebbero dovuto emanare un’ordinanza per invitare anziani e bambini, le persone fisicamente più fragili a non uscire di casa, a sospendere l’attività fisica all’aria aperta, compreso quella agonistica, ad usare l’auto solo in casi particolari. Purtroppo, nulla di tutto ciò è stato fatto, disattendendo in tal modo il ruolo che gli amministratori locali dovrebbero assumere in qualità di garanti della salute pubblica e della sicurezza dei loro comuni”.

“Ricordiamo che analoghi provvedimenti sono già stati presi in passato come normale routine amministrativa”, insiste il documento, “e non si capisce perché non si debbano adottare in questi giorni di evidente degrado ambientale e in presenza di un virus aggressivo e letale, soprattutto, con chi è fisicamente più debole. Non è questo il momento di pensare come amministrare al meglio il consenso, ma lavorare concretamente con azioni lungimiranti di prevenzione, al fine di tutelare meglio la salute, in funzione del benessere collettivo”.

“Ci appelliamo al senso di responsabilità delle nostre forze politiche, sociali e dell’informazione”, conclude il Tavolo Basta Veleni Brescia, “e di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro ambiente, affinché facciano pressione sulle nostre autorità ed istituzioni al fine di ottenere provvedimenti urgenti. Tali da garantire il diritto alla sicurezza, visto le enormi difficoltà in cui versa il nostro sistema sanitario territoriale ed i nostri ospedali, messi nella stessa situazione del 2020 ad inizio della pandemia”.

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