“Basta allevamenti intensivi”, presidio in città di Essere Animali

(red.) Sabato pomeriggio si è svolto nel centro di Brescia il presidio promosso dall’associazione Essere Animali dove sono state esposte le principali problematiche degli allevamenti intensivi, portando all’attenzione le criticità che questa attività comporta. “Gli allevamenti intensivi sfruttano gli animali e inquinano il pianeta”, questo è stato il focus della manifestazione, inoltre sono state riportate le conseguenze etiche e ambientali del sistema intensivo.

Generico febbraio 2021

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l’origine animale del virus Sars-CoV-2 anche se devono essere ancora chiarite le dinamiche che avrebbero portato al passaggio dall’animale all’essere umano. Sappiamo che lo sfruttamento degli animali favorisce il salto di specie e la diffusione di zoonosi, infatti il 70% delle malattie che colpiscono l’essere umano derivano dalla sua interazione più o meno diretta con animali selvatici e specie addomesticate. Gli allevamenti intensivi sono un serbatoio di malattie potenzialmente molto pericolose.

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“La Provincia di Brescia ha la più alta presenza di allevamenti e di animali allevati del territorio nazionale, i dati ad oggi attestano la presenza di 9.249.671 avicoli (comprendono polli, galline e tacchini), oltre 1.327.000 maiali e 468 mila bovini”, afferma Serena Capretti responsabile attività Brescia. “Nonostante vengano messi in atto i protocolli per la biosicurezza, da diversi anni stiamo assistendo alla diffusione di malattie dovute a virus che si sviluppano proprio negli allevamenti, dove le condizioni di detenzione e soprattutto il sovraffollamento degli animali sono le cause di queste epidemie.”

Essere animali presidio

Non solo problematiche legate alla salute pubblica ma anche etiche e ambientali. “La nostra associazione da dieci anni diffonde investigazioni negli allevamenti intensivi mostrando gravissime sofferenze, abusi, maltrattamenti e denunciando crudeltà sistematiche e inaccettabili”, dice ancora Capretti. “Le conseguenze ambientali sono l’emissione di CO2 nell’atmosfera, l’inquinamento da nitrati dovuto allo spandimento dei reflui zootecnici, concausa questa della formazione di polveri sottili come PM2.5 e PM10. Dobbiamo rivedere con urgenza il nostro rapporto con gli animali e con il Pianeta, il comportamento irresponsabile dell’essere umano sta seriamente compromettendo un equilibrio già precario che può essere ristabilito solamente cambiando rotta, direzione e prospettiva, andando verso l’abbandono degli allevamenti intensivi e a produzioni più etiche, ecologiche e sostenibili”.

Essere Animali presidio

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