Lettere al direttore

Brescia in Azione: bonifica e competenze per affrontare il caso Caffaro

E’ passato circa un mese da quando il nostro partito ha presentato alla stampa ed alla cittadinanza un progetto innovativo di riutilizzo delle aree industriali dismesse ed in particolare dei terreni agricoli interni al Sito di Interesse Nazionale Caffaro. Il progetto ha la finalità e l’ambizione, avvalendosi delle indubbie competenze presenti sul territorio, di trasformare le aree abbandonate da bonificare in un tessuto produttivo sostenibile, avendo anche l’obiettivo di risarcire parzialmente la popolazione dei danni causati dall’inquinamento e dare un segnale di fiducia nelle istituzioni. Le ultime indagini di Arpa sullo stato dello stabilimento Caffaro hanno però profondamente colpito la cittadinanza, evidenziando elevate concentrazioni di cromo esavalente nell’acqua di falda in uno dei piezometri di monitoraggio e mettendo in luce nuove possibili fonti di inquinamento correlate alla presenza di impianti abbandonati da anni.

Queste notizie hanno confermato le problematiche e complessità del Sin Caffaro, dovute all’elevato e persistente inquinamento dei terreni, a tutt’oggi non completamente indagato a causa della presenza di molti impianti dismessi e ancora contenenti residui di sostanze chimiche, ed alla variabilità della quota della falda sottostante che può dilavare gli inquinanti presenti nel sottosuolo. La soluzione del problema è inoltre complicata dalla compresenza di due società (di cui una in fallimento), dall’immancabile farraginosità delle procedure amministrative italiane e dalla sovrapposizione delle responsabilità degli enti coinvolti.

In uno scenario così complesso, ci sembra dannosa e improduttiva la sterile polemica politica e la caccia al colpevole “che non poteva non sapere”. Al contrario, crediamo sia più costruttivo suggerire due proposte operative che possano dare anche solo una parziale risposta all’urgente e rinnovato bisogno di sicurezza dei nostri concittadini e che ci auguriamo saranno ritenute condivisibili da tutte le istituzioni ed i partiti politici.

Innanzitutto, proponiamo che le competenze tecniche ritornino al centro della gestione di questo sito inquinato, per arginare le nuove criticità emerse e non peggiorare una situazione già estremamente complessa. Per questo motivo,è urgentela nomina di un team ristretto di esperti del nostro territorio con comprovate competenze sulle specifiche problematiche in tema di trattamento acque/rifiuti, bonifiche ambientali ed impianti chimici,p er affiancarei l Commissario straordinario e gli enti territoriali nella valutazione delle indagini sinora eseguite e nell’elaborazione di soluzioni che limitino le nuove fonti di inquinamento generate dal degrado degli impianti.

Contemporaneamente, chiediamo che non siano messi in disparte i buoni risultati ottenuti con l’approvazione del Piano Operativo di Bonifica, sollecitando tutta la politica e gli enti territoriali a rinnovare il proprio impegno nel rendere snelle le procedure di messa a gara e realizzazione degli interventi di bonifica. Sottolineiamo che il Pob deve essere realizzato nella sua interezza, per evitare che lo stralcio di specifiche attività porti all’inevitabile ritardo nella soluzione definitiva del problema.
Il gruppo ambiente di Brescia in Azione

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