Albini (Sinistra): “Ora si faccia presto la messa in sicurezza”

(red.) Il sequesto della Caffaro con l’accusa di inquinamento, cromo e mercurio oltre i limiti, “è una notizia che fa male, fa male in primo luogo alla città che ha aperta questa ferita da tanti, troppi anni, vicinissima al suo cuore ed è lì, in mezzo alla quotidianità delle esistenze di tanti cittadini e cittadine.”, interviene con una nota la consigliera comunale Donatella Albini (Sinistra). “Ad ora non sappiamo se la magistratura ha aperto la procedura di sequestro sulla base di dati noti da tempo o se è accaduto in questi ultimi giorni qualcosa di ancora più spaventoso del rilievo di cromo esavalente al di sopra dei limiti di norma nella falda rilevato nei mesi scorsi. E’ un sequestro preventivo, per evitare che accada un evento se possibile ancora peggiore in termini di inquinamento?”.

“Quindi si è atteso di avere dati certi, confermati e allora mi chiedo da quanto indagini più attente, oltre il costante monitoraggio, se possibile, si stanno attuando? E’ un sequestro legato ad un accadimento recente? Quale? Quando si è verificato? Di cosa si è trattato?”, continua Albini. “Arpa, che ha il ruolo fondamentale di controllo e vigilanza sull’area, quando ha capito che cromo e mercurio stavano salendo troppo? Ha comunicato alla regione, al commissario o direttamente alla magistratura? Non sappiamo”.

“Da pochi mesi”, conclude Albini, “era la fine di novembre, è stato firmato l’accordo di programma tra Stato, regione Lombardia e comuni per realizzare gli interventi di messa in sicurezza e bonifica del Sin Caffaro, con un piano di 85 milioni di euro. Ora si inizi, si faccia presto, con rigore metodologico e serietà scientifica, seguendo un ordine nel processo di attuazione dell’accordo, il sindaco ne è il garante autorevole, si faccia presto”.

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