Lavori al termovalorizzatore, meno impatto e più recupero di calore

L'impianto verso la completa decarbonizzazione. Ieri la presentazione alle commissioni Urbanistica ed Ecologia.

(red.) Nella giornata di ieri, martedì 2 febbraio, il direttore di A2a Lorenzo Zaniboni è intervenuto in occasione di una riunione delle commissioni congiunte Urbanistica ed Ecologia di palazzo Loggia di Brescia per presentare alcuni dettagli dei lavori in corso di ampliamento del termovalorizzatore e iniziati lo scorso novembre. Tra questi, anche tre torri alte trenta metri ma che non si vedranno dalla zona nord della città perché coperte da altri edifici esistenti.

La rete del teleriscaldamento a Brescia comprende 670 chilometri di tubi e 21 mila centrali collegate per servire 130 mila abitanti. Oltre il 60% della produzione di energia elettrica e termica arriva proprio dal termovalorizzatore, oltre che dalle centrali di Lamarmora e Nord. Questi ultimi due impianti hanno subito una serie di interventi tra il 2005 e il 2017 con cui si sono ridotti del 71% gli ossidi di azoto prodotti, dell’87% le polveri sottili e del 91% gli ossidi di zolfo.

E incidono anche per solo poco più dello 0,10 sull’anidride carbonica. Gli interventi di ampliamento, per un costo di 100 milioni di euro, punteranno a ridurre ancora di più l’impatto sull’ambiente, con un aumento del rendimento del 14%, un dimezzamento delle emissioni di ossidi di azoto e altro recupero di calore.

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