Qualità dell’aria in Lombardia, lockdown non riduce smog. Incentivi per 100 mln

Nel bresciano sono stati 62 i giorni di supero (rispetto ai 35) delle polveri sottili. Non incide solo il traffico.

(red.) La qualità dell’aria in Lombardia nel corso del 2020, nonostante il lockdown e a parte alcuni indicatori, non è molto migliorata. E’ quanto emerge da un rapporto presentato ieri, martedì 12 gennaio, (qui il video) dall’assessore lombardo all’Ambiente Raffaele Cattaneo e dall’Arpa. Una situazione, quella relativa all’inquinamento, che riguarda ovviamente anche la nostra provincia di Brescia. Si sperava che il lockdown, con la grande riduzione del traffico, potesse indurre a grossi miglioramenti nell’ambiente, invece di fatto non è stato così. Lo dimostrano i livelli delle pm10 che sono rimasti simili a quelli del 2019 e del 2018, ma sono aumentati i giorni di superamento dei 50 microgrammi per metro cubo rispetto ai 35 previsti dalla legge.

Tanto che a Brescia si sono raggiunti anche i 62 giorni di supero. Gli unici dati che migliorano l’aria solo quelli del biossido di azoto e benzene, oltre all’ozono. E il fatto che la qualità dell’aria non sia purtroppo così migliorata ha portato l’assessore Cattaneo a ribadire che il traffico non è l’unica componente a provocare l’inquinamento. Infatti, nonostante il lockdown, sono andate avanti le attività agricole che incidono sulle polveri sottili a causa dell’ammoniaca dispersa in aria e anche lo smart working che ha portato a un aumento del riscaldamento casalingo. Senza dimenticare che a gennaio, febbraio e novembre del 2020, periodi di solito piuttosto piovosi, sono stati al di sotto della media.

E proprio sul fronte della qualità dell’aria, sempre ieri l’assessore lombardo all’Ambiente ha presentato una serie di incentivi da 100 milioni di euro per il biennio 2021-22 per la sostituzione di veicoli e caldaie e l’installazione di nuove colonnine ricarica. “Entro il mese di febbraio apriremo un nuovo bando con incentivi per la sostituzione dei veicoli privati. Per il biennio 2021-22 mettiamo a disposizione 36 milioni di euro (risorse statali derivanti dagli accordi per la qualità dell’aria e risorse regionali). Una cifra doppia rispetto all’anno scorso. Un’auto elettrica, a esempio, potrà beneficiare di uno sconto regionale fino a 8 mila euro che, sommato a quello nazionale (8.000 anche in questo caso) e ai 2 mila di sconto obbligatorio, porta a un costo molto competitivo” ha detto l’assessore.

Per gli altri veicoli gli incentivi variano da 2 mila a 5 mila euro in base alla categoria emissiva. 7 milioni di euro sono destinati alla sostituzione dei veicoli commerciali. Altri 5 milioni aiuteranno gli Enti pubblici a sostituire i veicoli inquinanti. “Sono fondi stanziati prevalentemente dal ministero dell’Ambiente derivanti dagli accordi per la qualità dell’aria, a cui si aggiungeranno risorse regionali, con cui stiamo completando gli accordi” ha aggiunto Cattaneo. Col bando autovetture, sarà possibile accedere al contributo (da un minimo di 4 mila euro ad un massino di 8 mila) a fronte dell’acquisto di un’autovettura elettrica o a bassissime emissioni o, novità, di un motoveicolo solo elettrico. Oppure in caso di radiazione, per demolizione o per esportazione all’estero. L’incentivo si applicherà a fronte dello sconto del venditore di almeno il 12% sul modello base o di almeno 2 mila euro (per auto elettriche) e di almeno il 7% nel caso di motoveicoli elettrici. Sarà possibile anche acquistare senza radiazione, ma con un contributo ridotto. Inoltre gli incentivi saranno cumulabili con gli incentivi statali.

“In questo momento di particolare difficoltà vogliamo aiutare il più possibile i cittadini lombardi. Per questo stiamo stipulando anche accordi con i concessionari. Al fine di permettere l’applicazione diretta degli incentivi all’atto dell’acquisto. Il venditore riceverà poi il rimborso regionale” ha concluso l’assessore. A queste misure si aggiungeranno altri 52 milioni di euro, provenienti dalla legge 9 sempre per il biennio 2021/2022. Serviranno a finanziare i bandi per le colonnine di ricarica (5 milioni) per gli enti pubblici e per la sostituzione delle caldaie degli immobili pubblici (8 milioni). Altri 10 milioni sono destinati agli impianti e reti locali a biomassa per la produzione e distribuzione di energia, 9 milioni alla de-impermeabilizzazione, con alberatura e rinverdimento delle aree pubbliche per il contrasto al cambiamento climatico e 20 milioni di euro sono destinati agli accordi negoziali per l’adeguamento tecnologico di impianti per la climatizzazione o per l’incremento dell’efficienza energetica per impianti e strutture pubbliche.

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