Coronavirus e polveri sottili: nessun legame. Chiesto rinvio stop diesel euro 4

Uno studio parla di nessuna interazione tra le due parti. Governatori del nord chiedono rinvio nuove limitazioni.

(red.) Era una delle domande che ci si poneva soprattutto durante la prima ondata della pandemia da Covid-19 che colpì in particolare il bresciano e la provincia di Bergamo: ci sono collegamenti tra l’inquinamento atmosferico derivante dalle polveri sottili e la diffusione del contagio all’aperto? Una risposta è arrivata da uno studio elaborato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr e dall’Arpa Lombardia e pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Research. E si è verificato che non c’è relazione tra il particolato atmosferico e la diffusione del virus che provoca il Covid.

Quindi, le polveri sottili non possono essere considerate come veicolo per il trasporto del Sars-Cov-2. Per arrivare a questi risultati si sono usati i dati dell’inverno sugli ambienti esterni di Milano e Bergamo che, insieme a Brescia, tra la prima e la seconda ondata hanno avuto i maggiori focolai. Resta, quindi, ancora da capire per quale motivo il Covid-19 abbia colpito soprattutto in una determinata zona della pianura padana. Nel frattempo, proprio sul fronte dell’inquinamento, il prossimo 11 gennaio scatterebbe il blocco dei mezzi diesel Euro 4 in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Ma i governatori di queste regioni, al termine di un incontro, hanno condiviso la necessità di un rinvio dello stop fino al termine dell’emergenza Covid.

La richiesta – scrive Lombardia Notizie – sarà avanzata nelle prossime ore al Ministero dell’Ambiente. Le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale. Parallelamente, però, le quattro regioni confermano il proprio massimo impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti nell’area padana. Per questa ragione, contestualmente al rinvio delle misure di restrizione sugli autoveicoli, è stata condivisa la necessità prevedere al contempo adeguate misure compensative per la qualità dell’aria.

Con l’obiettivo di intervenire in modo incisivo e mirato sui fattori inquinanti legati agli impianti di riscaldamento e alle emissioni causate da attività agricole e di allevamento. Le Regioni del Bacino Padano, inoltre, ribadiscono la richiesta al Governo di lavorare con urgenza a un piano straordinario di interventi strutturali. Per velocizzare, verrà richiesto un incontro al Governo per discutere linee di finanziamento ai progetti che le quattro regioni hanno già presentato per il piano nazionale Next Generation Eu e per un valore di 2 miliardi di euro.

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