Rifiuti in Lombardia, il rapporto del 2019: solo lo 0,1% finisce in discarica

Ieri la presentazione sulla base dei dati forniti dall'Arpa. La media di raccolta differenziata raggiunge il 72%.

(red.) Nella giornata di ieri, mercoledì 9 dicembre, è stato presentato il report relativo al 2019 dedicato alla “Produzione, gestione e recupero dei rifiuti urbani” legato ai dati dell’Arpa Lombardia. E sul fronte della gestione dei rifiuti, come è emerso, la Lombardia nel 2019 resta leader nella raccolta differenziata. “Il risultato del 72% che abbiamo ottenuto, oltre a migliorare la performance già elevata del 2018, supera di gran lunga il fine nazionale e l’obiettivo europeo per il 2035, che è pari al 65%” ha detto l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo intervenuto alla presentazione con il presidente di Arpa Lombardia Stefano Cecchin e Matteo Lombardi dell’Osservatorio regionale rifiuti di Arpa.

“I dati confermano anche una situazione pressoché stabile per la produzione di rifiuti urbani, che nel 2019 è aumentata tuttavia dello 0,5% rispetto al 2018, frutto di una crescita dei consumi delle famiglie e dell’uso di prodotti usa e getta. Ma l’elevata efficienza della gestione della filiera e i comportamenti virtuosi dei lombardi confermano l’elevata sensibilità a questi temi e i comportamenti pro-ambiente”. Nel 2019 – come scrive Lombardia News – la produzione dei rifiuti urbani (Ru) in regione è stata di 4.840.135 tonnellate. Nello stesso anno in Lombardia sono state raccolte 3.487.030 tonnellate di rifiuti urbani differenziati (cioè avviati al recupero) e 1.353.710 tonnellate di indifferenziati. Di questi ultimi: 1.038.017 tonnellate sono state inviate al recupero energetico, 3.838 tonnellate in discarica ed infine 313.383 tonnellate al trattamento meccanico biologico (Tmb).

“Il recupero di materia ed energia conferma valori in crescita in trend con gli anni scorsi. Infatti in Lombardia – continua l’assessore Cattaneo – ricicliamo e recuperiamo il 90% dei rifiuti: due terzi come materia, un terzo come combustibile per produrre energia. Ecco perché l’economia circolare nella nostra regione è già una realtà”. Nel 2019 il recupero di materia sul totale dei rifiuti urbani è del 62,3%, a fronte del 61,7% del 2018. Il recupero di energia è del 22,2%, che cresce al 27,6% se si comprendono i quantitativi dei rifiuti sottoposti a trattamento meccanico biologico e inviati poi a termovalorizzazione. “Il recupero complessivo nel 2019 di materia più energia è dunque pari all’84,6%, in aumento rispetto all’83,9% del 2018. E che arriva all’89,9% considerando i quantitativi in uscita dai Tmb. Grazie all’accorta politica attuata a partire dal 1996 nel 2019 in Lombardia abbiamo conferito direttamente in discarica solo lo 0,1% dei rifiuti urbani, migliorando ancora il risultato del 2018 che era dello 0,6%. Come ‘secondo destino’, cioè considerando anche i rifiuti decadenti dai Tmb, arriviamo all’1,1%.

La Regione Lombardia ha scelto con decisione la strada del recupero e il percorso verso un’economia circolare. Per mettere in atto questa strategia abbiamo adottato pienamente gli obiettivi comunitari che considerano lo smaltimento in discarica come ultimo destino possibile. Inoltre dal 1996 a aggi abbiamo adottato le migliori soluzioni possibili per la gestione dei rifiuti, attraverso lo studio e la predisposizione degli impianti che servono e la creazione di una filiera industriale che ci ponesse all’avanguardia nel cammino verso questa economia circolare”. “Arpa Lombardia – ha aggiunto il presidente Stefano Cecchin – attraverso i dati che è in grado di raccogliere elabora report e statistiche. Offrendo un materiale prezioso a supporto dei decisori. L’elaborazione è fondamentale sia per monitorare i risultati delle politiche che si adottano sia nel favorire i nuovi percorsi da avviare. Come ha fatto in modo oculato ed efficace la Lombardia, che non a caso è una fra le regioni più avanzate in questo settore.

Oltre a effettuare un’intensa attività di controllo sugli impianti autorizzati, l’Agenzia svolge un importante ruolo di supporto alle autorità competenti per la lotta alla gestione illecita dei rifiuti, di cui il progetto Savager (2018) è un valido esempio, come presidio di legalità. La cui sperimentazione è partita a Pavia ed ora estesa a Brescia. Grazie a un uso di sistemi molto sofisticati come telerilevamento, droni e dati satellitari”. La dotazione impiantistica lombarda consente di gestire oltre il 98% dei rifiuti in regione (primo destino), in particolare per quanto riguarda i rifiuti urbani non differenziati, come previsto anche dalla normativa. Limitati quantitativi di raccolte differenziate sono inviati in Emilia-Romagna (1%) in particolare per il verde, in Veneto (0,46%) specialmente per umido, verde, raccolta e trattamento di apparecchi elettrici, elettronici e medicali (Raee) e plastica e in Piemonte (0,40%) in particolare per multimateriale e inerti.

In relazione ai rifiuti speciali, esaminando il 2018, la produzione è stata di 18.408.893 tonnellate, con un aumento del 2,6% rispetto al 2017 (17.944.837 tonnellate), pari a 464.056 tonnellate in più. Nel dato non sono conteggiati i rifiuti non pericolosi derivanti da attività di costruzione e demolizione. A livello nazionale nello stesso anno si è registrata una produzione di 79.090.577 tonnellate, di cui 69.047.949 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 10.042.628 tonnellate di rifiuti pericolosi (dati Ispra 2020, Rapporto rifiuti speciali). La Lombardia quindi rappresenta quasi un quarto della produzione nazionale di questi rifiuti. I rifiuti non pericolosi ammontano a 15.481.451 tonnellate, in aumento del 3,0% rispetto al 2017 (15.025.526 tonnellate), mentre i rifiuti pericolosi sono stati 2.927.442 tonnellate, mantenendosi pressoché stabili rispetto al 2017 (2.919.310 tonnellate), con una variazione del +0,3%. “Anche per quanto riguarda i rifiuti speciali nel corso degli anni nella nostra regione si è assistito a un aumento del recupero delle materie, che è passato dal 63% nel 2002 all’83% nel 2018. Regione Lombardia – ha continuato l’assessore Cattaneo – si è dotata di un sistema efficiente di gestione e recupero dei rifiuti.

Questo grazie a un’alleanza tra cittadini, enti ed imprese, e il coraggio di realizzare gli impianti necessari. Per questo l’occasione è opportuna per promuovere un appello al Governo. Il Piano nazionale di gestione dei rifiuti non metta ostacoli sulla strada virtuosa già intrapresa dalla Lombardia. Permetta cioè di preservare un impianto che funziona, autosufficiente rispetto alla gestione dei rifiuti, che ha già raggiunto standard europei e che rappresenta dunque un positivo esempio per tutto il Paese”. L’andamento della produzione totale dei rifiuti urbani a livello provinciale segue a grandi linee quella regionale. Dalle tabelle presentate emerge un andamento stabile nel 2019 rispetto al 2018 in quasi tutte le province, anche se con incrementi variabili tra lo 0,02% di Como, lo 0,41% di Monza Brianza, lo 0,52% di Sondrio, lo 0,65% di Milano, lo 0,92% di Brescia e Bergamo e l’1,2% di Mantova. Si osserva invece un decremento nelle province di Lodi (-0,15%), Lecco (-0,28%), Cremona (-1,1%) e Pavia (-1,5%).

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, dieci province si attestano oltre il 65%. Quella più virtuosa è Mantova con l’86,8%. Seguita da Cremona con 78,4%, Monza e Brianza con 78%, Varese con 77,3%, Brescia 76,8%, Bergamo 76,1%, Lodi 75,1%, Lecco 71,1%, Como 68,5%, Milano 67,4%. Sondrio e Pavia fanno registrare rispettivamente il 56,2% e il 54,8%. “Dai primi anni 2000 in tutti i Comuni della Regione è stata attivata la raccolta differenziata e i risultati sono visibili a tutti. Abbiamo raggiunto e superato gli obiettivi europei al 2035, che hanno come obiettivo il 65%. I dati sono positivi e indicano un percorso virtuoso anche nelle province che sono ancora sotto il 60% ma da cui si percepisce un miglioramento. Sia nella consapevolezza delle persone sia nel trend complessivo”. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, la produzione è legata a indici economici e alla presenza delle industrie. Da questo punto di vista i dati del 2018 evidenziano un incremento nella produzione. Come nelle province di Bergamo (5,1%), Como (2,1%), Cremona (5,7%), Lecco (7,1%). Ma pure a Lodi (6%), Mantova (10,7%), Milano (13%), Monza e Brianza (5,1%), Sondrio (9,7%) e Varese (7,8%). Mentre si osserva un decremento a Brescia (-5%) e a Pavia (-14%). E sul fronte dei rifiuti destinati ai termovalorizzatori, l’assessore Cattaneo ha precisato che non saranno realizzati altri impianti, ma non si punterà nemmeno a smantellare tra quelli esistenti.

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