Caccia, Tar Milano: stop attività nel parco dell’alto Garda bresciano

A luglio si valuterà la compatibilità costituzionale delle disposizioni lombarde sulla caccia nelle aree verdi protette.

(red.) E’ un pronunciamento, in vista dell’udienza di merito del prossimo 13 luglio, che interessa 1.000 cacciatori operativi soprattutto nell’alto Garda bresciano. Il Tar di Milano, infatti, ha tenuto il ricorso presentato dalla Lega abolizione della Caccia che chiedeva lo stop a qualsiasi attività venatoria all’interno delle aree protette dall’Unione Europea, così come il fermo alla caccia del moriglione e della pavoncella che la Regione Lombardia ha ammesso.

Questo vuol dire che per le centinaia di doppiette, almeno che non vadano a cacciare tra San Michele di Gardone Riviera e alcuni piccoli spazi del parco restando nell’ambito, la stagione di fatto si è conclusa. Il tribunale amministrativo meneghino ha tenuto conto del fatto che la valutazione per cacciare nei parchi di Natura 2000 sui territori di Brescia, Cremona e Lecco non è stata svolta nel realizzare il calendario venatorio. Ora il Pirellone potrebbe anche decidere di impugnare l’esito al Consiglio di Stato.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.