Essere Animali Brescia, flashmob nei pressi di un allevamento di maiali

Per denunciare le problematiche etiche e ambientali degli allevamenti intensivi.

(red.) L’associazione Essere Animali ha messo in atto un flashmob nei pressi di un allevamento di maiali in provincia di Brescia per denunciare le problematiche etiche e ambientali degli allevamenti intensivi. Gli attivisti hanno esposto lo striscione “GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI SFRUTTANO GLI ANIMALI E INQUINANO IL PIANETA”, focalizzando l’attenzione sulle criticità che questa attività comporta.
“La Provincia di Brescia rappresenta l’emblema dello sfruttamento di animali allevati a scopo alimentare e, di pari passo, dell’inquinamento causato dagli stessi allevamenti in percentuali preoccupanti.
Rispetto a 1.200.000 abitanti della Provincia, vengono allevati circa 1.300.000 suini, numeri importanti che impongono serie considerazioni”.

“Documentiamo attraverso le indagini le condizioni in cui vivono milioni di animali negli allevamenti intensivi, una realtà segnata da sofferenza e privazioni. Animali stipati gli uni sugli altri, costretti a vivere in condizioni di stress continui”, afferma Serena Capretti, Responsabile Essere Animali gruppo di Brescia, “il sistema intensivo implica inevitabilmente crudeltà sistematiche e inaccettabili, infatti gli animali vengono sottoposti a mutilazioni, i feriti e i malati spesso vengono abbandonati a loro stessi e lasciati morire senza alcuna cura”.

Oltre agli aspetti etici, prosegue la nota stampa degli animalisti, gli allevamenti imprimono un impatto notevole sull’ambiente, come l’emissione di CO2 nell’atmosfera; a questo si aggiungono l’inquinamento del suolo e delle falde acquifere dovuto allo spandimento dei reflui zotecnici. Questa pratica è una concausa importante nella formazione di polveri sottili come il PM10 soprattutto nei mesi invernali.

“La nostra attenzione, dunque, è focalizzata sulle condizioni di vita degli animali e sull’impatto degli allevamenti in termini ambientali ma c’è un altro aspetto molto attuale e importante: la correlazione tra allevamenti e diffusione di zoonosi. Il 70% delle malattie umane deriva da un’interazione fra gli animali allevati o selvatici e l’essere umano. Rivedere il nostro rapporto con gli animali e ridiscutere le attuali metodologie di allevamento possono servire a tutelare la salute pubblica”.

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