Caffaro e pcb, chiesto un Osservatorio fisso

Tutte forze politiche d'accordo sulla proposta di riaprire la commissione d'indagine con Ats e Arpa. Ancora nessuna notizia su rinnovo commissario Moreni.

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(red.) Come era già avvenuto nel 2012, a Brescia viene richiesto di istituire di nuovo una commissione d’indagine per quanto riguarda le conseguenze dell’inquinamento da pcb sul territorio e con al centro lo stabilimento della Caffaro e i terreni circostanti. La proposta è arrivata nelle ore precedenti a venerdì 18 gennaio durante un’audizione di Ats in commissione Ambiente a palazzo Loggia e sembra che abbia trovato d’accordo tutte le forze politiche. Si tratterebbe di un osservatorio permanente da condividere con l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia e l’Arpa per conoscere i dati aggiornati sull’inquinamento e capire volta per volta quali azioni può prendere il Comune per informare i cittadini.

E nell’ambito di questa iniziativa, che l’assessore all’Ambiente Miriam Cominelli potrebbe riaprire, il consigliere Guido Ghidini (M5S) ha chiesto che si faccia uno studio sulla relazione tra le diossine e i tumori e anche sui giardini per i quali si parla di un inquinamento medio. La task force sul pcb a Brescia, potrebbe quindi tornare, ma intanto si attendono notizie da Roma a proposito della situazione della Caffaro. Dalla Loggia è già stato inviato l’accordo di programma al ministero dell’Ambiente per chiedere altri 35 milioni di euro con cui effettuare il risanamento e la bonifica. Fermo restando che ancora non ci sono nemmeno notizie sul rinnovo dell’incarico a commissario di Roberto Moreni e in scadenza il prossimo 31 gennaio. Su questo fronte la deputata della Lega Simona Bordonali ha annunciato un’interrogazione al ministero.

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