Parco delle Cave, preoccupano i sacchi di amianto

A decine con nastro biancorosso, ma non in sicurezza. La denuncia arriva dai comitati ambientalisti. L'assessore Cominelli: denuncia e subito intervento.

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(red.) La proprietà del terreno, in passaggio al Comune di Brescia, parla di situazione regolare, mentre l’assessore all’Ambiente Miriam Cominelli sottolinea che si tratta di una vicenda nota e che a gennaio sarà risolta. Ma nel frattempo, ieri pomeriggio, domenica 30 dicembre, al parco delle Cave di Brescia sono giunti alcuni agenti di Polizia Locale dopo aver ricevuto una segnalazione. A lanciarla è stato il Comitato spontaneo contro le nocività per la presenza di sacchi che “da giorni sono attivi e contengono terra contaminata da amianto, senza alcuna sicurezza e in più alcuni anche bucati“. Un allarme che, oltre alla municipale, ha raggiunto anche la questura e l’Arpa.

I sacchi si trovano nell’area del parco accessibile dall’ingresso secondario di via Cerca e con la dicitura che indica in effetti come si trattino di rifiuti speciali. Sono circondati da un nastro rosso e bianco, ma pare non segnalati e nemmeno messi in sicurezza. La prima allerta era scattata il 18 dicembre quando un cittadino aveva notato delle ruspe all’opera mentre scavavano terra che inserivano nei sacchi, sembra senza alcun avviso o indicazione. Quindi, erano stati chiamati i comitati ambientalisti che il 19 dicembre avevano mandato una mail all’assessore Cominelli spiegando la situazione e mostrando alcune fotografie. E le associazioni contestano anche il fatto che la manutenzione sia stata affidata per due anni all’ex proprietà.

Dalla Loggia proprio l’assessore fa sapere che la situazione è già nota e che l’impresa, in mancanza al momento di mezzi, non può spostare quei sacchi. Quindi, al momento, è partito un altro sollecito insieme a una denuncia contro contro ignoti e la richiesta di un intervento urgente. Anche gli agenti della municipale che per primi sono intervenuti hanno annunciato un esposto alla procura di Brescia. Ma dai vari comitati chiedono di accertare cosa ci sia all’interno di quei sacchi, aldilà della denominazione di rifiuti speciali, perché si trovano lì e chi li ha stoccati. Tanto da chiedere l’immediata chiusura del parco e il sequestro dell’area.

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