“Provincia Brescia ogni anno sempre più inquinata“

(red.) L’intera provincia di Brescia come una sorta di bacino inquinato e che ogni anno peggiora. Lo scrive nella sua relazione la commissione parlamentare d’inchiesta connessa al ciclo dei rifiuti e di cui fa parte, tra gli altri, la deputata bresciana Miriam Cominelli. Su tutto il territorio – si legge e riportato dal Giornale di Brescia – ci sono 340 siti attivi che richiedono di essere bonificati. Poi si parla di numerose discariche funzionanti, ma usate in modo abusivo per rifiuti urbani e pericolosi e di attività criminose legate alle galvaniche e che hanno contaminato l’acqua. Anche solventi e cromo esavalente che partono storicamente dalla Valtrompia e hanno colpito fino al Comune di Brescia.

Poi altri solventi e cromo a Rezzato e nella zona del fiume Oglio in Franciacorta, oltre a inquinanti organici per la fusione di metalli da parte dell’Alfa Acciai a San Polo. Infine, la Caffaro, i cui terreni intorno allo stabilimento restano inquinati, la barriera idraulica non è sufficiente e la falda acquifera non abbastanza decontaminata. In pratica, il pompaggio dell’acqua che si sta compiendo non sarebbe sufficiente, tanto che ogni anno fino a 200 chili di mercurio e 280 chili di pcb finiscono nella falda, secondo la relazione della commissione. Colpendo un bacino di 22 chilometri. E intanto si attende ancora la comunicazione dalla Corte dei Conti per il rinnovo di incarico al commissario straordinario Roberto Moreni per avviare le bonifiche.