Discariche e impianto rifiuti a Chiari. Ecco i temi

(red.) Due elementi fanno ripiombare il bresciano sul dibattito che riguarda le discariche e la protesta per i troppi impianti di rifiuti, nonostante l’indice di pressione ambientale regionale. Da una parte c’è il ricorso dell’Associazione Industriale Bresciana e pendente al Tar locale contro i nuovi limiti, più stringenti, introdotti dal Pirellone proprio sul fattore di pressione. Gli ultimi sviluppi arrivano dalla Consulta comunale dell’Ambiente che viene incontro alla proposta del presidente di Aib Giuseppe Pasini di avviare un tavolo di confronto. L’ente di palazzo Loggia si dice disposto a partecipare, ma pone delle condizioni al gruppo degli industriali. Per primo, ritirare il ricorso al Tar di Brescia.

Poi tracciare un cronoprogramma dei lavori e infine ridurre del 50% in cinque anni gli scarti destinati alle discariche. L’altro elemento riguarda un impianto di produzione di energia elettrica presente in via Pontoglio a Chiari e alimentato da reflui di allevamento. I vigili del fuoco a metà dicembre, dopo un sopralluogo sollecitato dai residenti del Santellone, avevano verificato che l’attività non fosse conforme all’autorizzazione della provincia del 2013.

E proprio palazzo Broletto a marzo 2017 aveva già diffidato l’azienda titolare dell’impianto. Ora è arrivata anche la sospensione di qualsiasi trattamento. Ma a preoccupare i residenti c’è il fatto che l’azienda starebbe continuando a operare – producendo anche cattivi odori – in barba al provvedimento.