Discariche, Perrella convocato. Ma non ha soldi

Il pentito di Camorra è stato chiamato dalla procura di Brescia per essere sentito di nuovo sui rifiuti tossici. Ma l'uomo non ha denaro per spostarsi.

(red.) A novembre del 2016 davanti alle telecamere di Rai 2 aveva confidato che “voi state messi peggio di noi” in riferimento alle discariche, riconosciute o meno, presenti nel bresciano rispetto a quelle della “Terra dei fuochi” in Campania. Nei giorni precedenti al 24 febbraio, alla libreria Feltrinelli, in corso Zanardelli a Brescia, presentando il libro “Oltre Gomorra”, aveva anticipato che avrebbe portato gli inquirenti sulle cave cariche di rifiuti tossici. Lui è Nunzio Perrella, pentito di Camorra e collaboratore di giustizia dal 1992.

Negli anni precedenti ai Novanta era risultato come gestore di varie discariche in cui interrava rifiuti tossici. Anche nel bresciano, dove si sarebbe spostata l’attenzione quando la zona campana era ormai satura. Ma se gli eventuali reati commessi prima degli anni Novanta sono ormai prescritti, non è la stessa cosa per quelli compiuti successivamente. E il pentito ha detto chiaramente che l’attività prosegue senza sosta. Sulle sue dichiarazioni la procura ha aperto un’indagine e l’ha già sentito una volta.

Ora dal tribunale è arrivata una nuova richiesta di presentarsi a Brescia per un nuovo colloquio, magari indicando anche i luoghi esatti delle presunte discariche sconosciute. C’è un problema, secondo quanto scrive il Giornale di Brescia: Perrella non avrebbe soldi per spostarsi da Napoli verso Brescia. Tanto che li ha chiesti alla procura. Ma la legge prevede che il rimborso possa essere stanziato dal ministero della Giustizia e comunque a fronte di un pagamento anticipato da parte del pentito. Un’altra strada potrebbe essere il trasferimento coattivo con l’invio degli agenti che si prenderebbero in carico Perrella.

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