Qualità della vita, Brescia peggiora

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balconefiorito.jpgNel 2008 era al 25esimo posto in Italia, in un anno ha perso 23 posizioni: 48esima.


(s.s.) In un anno la città di Brescia ha perso ben 23 posizioni nella classifica di Legambiente "Ecosistema urbano", il rapporto annuale sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia.
Nel 2008 Brescia si era attestata al 25esimo posto, oggi è precipitata al 48esimo. Ma la nostra città non è la sola in Lombardia ad essere caduta così in basso nella classifica ambientalista, dato che, come sottolinea il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, "I dati regionali di quest'anno sono i peggiori di sempre".
Al primo posto della classifica nazionale c’è Verbania, al secondo Belluno (era al primo nel 2008), Parma è sul terzo gradino del podio, a seguire Bolzano e Siena.
Bisogna ricordare che la ricerca di Legambiente e dell’istituto di ricerche Ambiente Italia (vedi qui il testo completo), realizzata con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, raccoglie informazioni su 125 parametri ambientali per un totale di oltre 125mila dati e che i risultati di questa edizione fanno prevalentemente riferimento all’anno 2007.
Il tallone d’Achille di Brescia, secondo i dati dell'associazione, è la qualità dell’aria. Dall’ozono, di cui vengono registrati 56 giorni di superamento in un anno della soglia limite giornaliera (la media italiana è di 31), alle Pm10 con 41 nanogrammi per metrocubo (media italiana 32), al biossido di azoto con 61 nanogrammi/mc (media italiana 37).
Anche nei consumi idrici per uso domestico ci sono brutte notizie: i cittadini bresciani sono risultati particolarmente spreconi con l’utilizzo di 225 litri di acqua per abitante al giorno (molto vicini ai cugini bergamaschi che con 238 litri sono gli spreconi lombardi di questa classifica), contro i 187 del resto del paese.
Non abbiamo rivali in Lombardia nemmeno nella produzione di rifiuti pro capite: ogni cittadino bresciano produce 729 chili di rifiuti urbani all’anno contro i 610 della media italiana. Un bergamasco ne produce 558.
La nostra raccolta differenziata è al 40%, più alta della media nazionale (27%), ma inferiore a Bergamo (51%). Troppo alto, secondo Legambiente, anche il nostro tasso di motorizzazione: a Brescia ci sono 67 auto ogni 100 abitanti, la media italiana è di 63, così come ci sono troppe poche isole pedonali (0,05 mq per abitante contro i 0,35 della media italiana) e zone a traffico limitato: solo 1 mq per abitante contro i 2,08 del dato medio italiano.
Ci sono però dei dati positivi. A partire dal trasporto: in quello pubblico vengono prodotti solo 276 grammi di anidride carbonica per passeggero, contro i 403 della media nazionale. Bene anche la qualità del nostro parco auto: il 54% del totale è Euro 3 o Euro 4.
L’indice generale di mobilità sostenibile, che va da zero a cento, a Brescia è di 52, in Italia praticamente la metà. Un fattore questo sostenuto anche dal dato sulle piste ciclabili di poco sotto la media nazionale: 7,93 mq per ogni cento abitanti. Brescia, inoltre, se la cava molto bene per quanto riguarda gli impianti a biomasse (529,23 kilowatt ogni mille abitanti contro la media nazionale che è di 7,54) e il teleriscaldamento, con 206.607 metri cubi erogati ogni mille abitanti, dove in Italia invece ci si ferma a 9.454.
In generale degli undici capoluoghi lombardi monitorati (Monza non è ancora entrata nelle graduatorie), solo tre (Mantova, Cremona e Milano) fanno registrare miglioramenti rispetto all'anno scorso, per tutti gli altri la china è in discesa.
La ricerca però vede primeggiare ancora una volta solo comuni del centro-nord, mentre il Meridione resta ancora indietro, anche se qualche municipio inizia a muoversi: tra i primi 42 classificati di quest’anno troviamo, infatti, quattro comuni del Sud: Salerno (34ª), Campobasso (39ª), Potenza (40ª) e Matera (42ª), tutti davanti a Brescia. Tuttavia il fondo della graduatoria rimane monopolio del Mezzogiorno, con qualche new entry negativa anche dal Nord, come Como (86ª) o Imperia (87ª).
"Da un anno e mezzo a questo parte stiamo regredendo, soprattutto per quanto riguarda il trasporto pubblico. La giunta Paroli incentiva solo l’utilizzo delle auto e da qui il forte inquinamento dell’aria" è il commento di Mario Capponi, presidente di Legambiente Brescia. "Per la qualità dell’aria Brescia è fuorilegge da anni ormai, ma queste politiche stanno solo peggiorando la situazione e all’orizzonte non si vedono cenni di miglioramento, anzi".

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