Valanghe, Brescia ancora a rischio

Nevica in montagna e piove in pianura. L'allarme slavine rimane alto.

(red.) La nuova perturbazione che ha raggiunto l’Italia in queste ore ha portato piogge sparse e abbondanti nevicate sui rilievi del nord ovest anche a quote basse, riproponendo quindi almeno fino a dopodomani il pericolo di valanghe sui monti della nostra provincia.
I bollettini specializzati parlano di rischio valanghe definito "marcato", cioè di livello elevato appena sotto la soglia massima, anche con un "sovraccarico debole", equivalente al passaggio di uno sciatore.
Ricordiamo che il piano provinciale della Protezione civile individua nel bresciano ben 22 zone a rischio valanghe tra la Valsabbia, la Valtrompia e la Valcamonica. Si trovano nei comuni di Bagolino, Lozio, Ponte di Legno, Angolo Terme, Borno, Artogne, Paisco Loveno, Collio, Bienno, Ono San Pietro, Incudine, Malonno, Corteno Golgi e Prestine.
Quattro dei punti considerati più pericolosi sono nel territorio di Bagolino: si tratta della provinciale 669 che porta al Gaver tra la Val Dorizzo e Prato Basso, di Ponte Dazarè, del versante sud ovest del Corno Val Verdi – Dosso del Bue e del versante sud ovest del Monte Care. A Lozio viene segnalata la località Sommaprada.
Il monte Maniva, dov’è avvenuta la slavina che ha ucciso i quattro escursionisti (leggi qui), non viene considerato particolarmente pericoloso perché lontano dai centri abitati, anche se si tratta dell’area a rischio valanghe più estesa della provincia, essendo nel territorio di quattro comuni: Bagolino in Valsabbia, Collio in Valtrompia, Breno e Bienno in Valcamonica.