Alberti (M5S) sulle quote latte: “Lo Stato congeli le cartelle esattoriali”

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(red.) “Passano gli anni, passano i decenni ma la storia infinita delle quote latte non cambia mai”, sostiene in una nota il consigliere regionale del M5S Ferdinando Alberti. “E’ notizia di questi giorni che a decine di allevatori siano state recapitate cartelle esattoriali con ingiunzione di pagamento per le multe sulle quote latte mai pagate da evadere in 5 giorni. Ho avuto modo di vedere di persona alcune di queste cartelle. Le pretese dell’Agenzia delle entrate sono altissime e, a mio avviso, del tutto immorali. Come è possibile anche solo pensare che un imprenditore agricolo possa versare in 5 giorni 500 o 700 mila euro? E’ un’operazione impossibile. Se però non verranno versate queste cifre astronomiche, si passerà al prelievo delle somme direttamente dai conti correnti e per gli incapienti si andrà direttamente al pignoramento dei beni iniziando dalle stalle, dai mezzi di lavoro e dai capi di bestiame. Questo significa la morte definitiva dell’impresa agricola. Tutto questo sta avvenendo in questi giorni, anzi in queste ore, nel silenzio assordante dei media e della politica”.

“Ho raccolto il grido di disperazione di questi imprenditori”, prosegue Alberti, “e mi sono preso l’impegno di portarlo ai colleghi in parlamento e al governo perché venga emanato con urgenza un provvedimento che congeli le cartelle esattoriali. Solo così facendo si potrà concedere a chi dovrà pagare le multe un lasso di tempo congruo per giungere ad una soluzione definitiva per questo annoso problema. Voglio precisare che le multe devono essere pagate e di questo sono consapevoli tutti gli allevatori. Ma va considerato anche quanto espresso dalla Corte di Giustizia europea che tra giugno e luglio 2019 si è pronunciata due volte a favore dell’illegittimità del metodo di calcolo delle multe imponendone il ricalcolo. Resta incomprensibile come sia stato possibile che nonostante queste pesanti sentenze l’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, abbia comunque trasmesso le carte all’Agenzia delle Entrate facendo partire i pignoramenti”.

“Altra questione non di poco conto”, dice ancora il consigliere regionale bresciano, “e su cui va fatta chiarezza è la destinazione delle quote della Pac, la Politica Agricola Comune, spettanti agli allevatori multati e trattenute da Regione Lombardia per conto di Agea. Questi allevatori non ricevono alcun contributo europeo da 15 anni e il valore sino ad ora accumulato e trattenuto delle loro quote potrebbe da solo ripagare le cartelle esattoriali comprensive di sanzioni, interessi e mora. Su tutta questa vicenda lo Stato deve, a distanza di più di 15 anni, mettere la parola fine. Ma prima ancora deve congelare le cartelle esattoriali che stanno giungendo in queste ore agli allevatori prima che qualcuno arrivi di nuovo, come già troppe volte successo, al gesto estremo di togliersi la vita.

“Insieme alle responsabilità dello Stato ci sono però anche quelle della Regione Lombardia da sempre assente sul tema”, è la posizione di Alberti. “Per questo motivo le parole dell’assessore Rolfi sono una presa in giro. Si è vantato di aver ottenuto in Conferenza Stato-Regioni la riammissione delle aziende alla Pac quando è stata proprio Regione Lombardia a trattenere quei contributi a fini compensativi per le multe sulle quote latte. Oggi Rolfi chiede una soluzione a una situazione da lui definita ‘grottesca’, dimenticandosi di ricordare che quella situazione è stata creata anche dal partito che governa da sempre la Regione e di cui lui fa parte. Si dimentica anche di dire che quando il leghista Gian Marco Centinaio è stato ministro all’Agricoltura in questa legislatura non è stato in grado di applicare le sentenze della Corte di Giustizia Europea lasciando gli allevatori nella situazione ‘grottesca’ che vivono da decenni”.
“A Rolfi”, conclude Alberti, “chiederò a breve a quanto ammonta il valore dei contributi Pac trattenuti da Regione, quante sono le aziende coinvolte e se intenda agire concretamente, e non solo a parole come lui e il suo partito fanno da sempre, perché si eviti il fallimento di centinaia di imprese”.

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