Acquedotti, nel bresciano si perdono 80 milioni di metri cubi di acqua

Nell'analisi di Arera, il 39,5% della dispersione negli impianti bresciani. Ato ha predisposto un piano ventennale di interventi per 600milioni di euro, finalizzato a migliorare la qualità tecnica del servizio.

Brescia. In tempi di crisi idrica e  di siccità, con cieli sempre asciutti e rubinetti che funzionano a singhiozzo in alcune aree del bresciano, si corre ai ripari per scongiurare le perdite  dall’acquedotto che, come riporta Arera nella su analisi sulla qualità tecnica del servizio idrico rileva che sia Acque Bresciane sia A2A Ciclo Idrico non abbiano raggiunto gli obiettivi del biennio 2018-2019, mentre Asvt ottiene un secondo posto per riduzione delle perdite, “meritando” quasi 900mila euro  (878 mila euro), sulla base del sistema di
incentivazione previsto dall’Autorità di regolazione per Energia reti e Ambiente

L’Ufficio d’Ambito di Brescia (Ato) ha quindi deciso, come riporta Il Giornale di Brescia, di mettere mano al portafoglio e di investire 600milioni di euro per sanare le perdite per i prossimi 20 anni.
Arera ha recentemente pubblicato gli esiti del meccanismo incentivante della qualità tecnica per il biennio 2018-2019, che ha evidenziato la situazione nei diversi territori, premiando o penalizzando i rispettivi gestori in funzione del raggiungimento o meno degli obiettivi posti in termini di: perdite idriche, interruzioni di servizio, qualità dell’acqua erogata, adeguatezza sistema fognario, smaltimento fanghi in discarica, qualità dell’acqua depurata.

Il meccanismo ha anche individuato, e di conseguenza premiato (o penalizzato), le tre migliori (peggiori) posizioni in graduatoria per ciascun parametro, con riferimento ai dati rilevati o con riferimento ai passi in avanti compiuti rispetto alla situazione di partenza, dando modo di concorrere anche ai territori che partivano da situazioni più svantaggiate. Il meccanismo ha infine premiato i tre gestori che, complessivamente, hanno ottenuto le performance migliori per il complesso degli indicatori considerati.

Se sul territorio nazionale, mediamente, è oltre il 40% l’acqua che viene dispersa dall’acquedotto, nel bresciano questa percentuale è del 39,5%, pari a 80 milioni di metri cubi. Un numero che, vista la situazione contingente di siccità, solleva molte perplessità.
Per migliorare la migliorare la rete di distribuzione dell’acqua, Ato ha pensato un piano di investimenti ventennale che metterà sul piatto 600milioni di euro: gli investimenti maggiori verranno attinti dalle bollette, mentre un’altra parte sarà recuperata dal Pnrr.

E gli altri gestori del ciclo idrico non stanno a guardare: Asvt ha
già ottenuto dal Piano nazionale di Ripresa e resilienza 27,5 milioni di euro per l’acquedotto di Valle, mentre A2A Ciclo Idrico e Acque Bresciane hanno presentato due bandi per attingere ai fondi pubblici predisposti sempre dal Pnrr.

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