Stagione irrigua, nel Bresciano emergenze inedite

Una targa ricorda il centenario della bonifica delle paludi Biscia e Chiodo. Il commissario Lucchelli: “Rinnovare lo spirito che nei primi anni del Novecento ha dato vita alla bonifica moderna".

Torbole Casaglia casa della bonifica

Torbole Casaglia. Una targa sull’ex edificio del guardiano dei pozzi ricorda i cento anni della bonifica delle paludi Biscia e Chiodo. Inaugurata sabato 11 giugno in occasione della prima Giornata provinciale dell’Acqua, la Casa della Bonifica voluta dal Consorzio Oglio Mella è la testimonianza di un’eredità che non va dispersa.
“Di fronte alla crisi climatica in corso”,  ha detto nella cerimonia di scoprimento della lapide Gladys Lucchelli, commissario regionale del Consorzio di bonifica Oglio Mella, “dobbiamo rinnovare lo spirito che nei primi anni del Novecento ha dato vita alla bonifica moderna. Serve anche oggi approccio lungimirante ai temi dell’acqua capace di coniugare tutti gli aspetti legati a questa risorsa, a partire da quelli irrigui, ambientali e sociali”.
Dopo un inverno e una primavera segnati da un’eccezionale scarsità di pioggia e neve, nel Bresciano, come in tutta la pianura padana, si è in piena emergenza per la stagione irrigua. Oltre a fare i conti riserve inferiori di oltre il 50 per cento rispetto a un periodo già difficile come quello del primo ventennio del Duemila, siamo di fronte a fenomeni inediti. Quest’anno, i molti canali irrigui con alveo naturale in terra hanno registrato perdite di percorso per percolazione di livelli mai conosciuti prima. La lunghezza dei canali (anche di oltre 24 chilometri), i terreni particolarmente permeabili come quelli dell’alta pianura bresciana con un grado di umidità ai minimi stagionali, oltre all’abbassamento della falda, hanno concorso a veder letteralmente scomparire nel suolo una quota particolarmente rilevante dell’acqua immessa nelle rogge principali.
“Non è più rinviabile un piano d’azione di largo respiro, e i consorzi di bonifica”, aggiunge Lucchelli che dirige Anbi Lombardia, l’associazione che riunisce i consorzi, “in questo senso stanno da tempo investendo risorse, conoscenze e professionalità”.
Come cent’anni fa, anche oggi serve uno sguardo proiettato al futuro nella gestione di questa risorsa fondamentale per il progresso economico e civile del Bresciano, a partire dall’agricoltura dove l’acqua è alla base di quasi il 100 per cento della produzione agroalimentare provinciale.

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