Gestione del rischio, Confagricoltura Brescia incontra i vertici di Ismea

Brescia. Un incontro al vertice per fare il punto della situazione del comparto assicurativo e programmare i prossimi interventi sia a livello locale, su Brescia, sia a livello più generale. Il presidente di Ismea (Istituto servizi per il mercato agricolo alimentare), ente pubblico che fornisce servizi assicurativi e finanziari e forme di garanzia alle imprese agricole, Angelo Frascarelli, ha incontrato ieri pomeriggio nella sede di via Creta la dirigenza di Confagricoltura Brescia, in particolare il presidente Giovanni Garbelli e il vice Oscar Scalmana (anche nelle veste di presidente di Agridifesa Italia). Al centro del confronto non solo il settore assicurativo e dei fondi, ma anche la nuova Pac (Politica agricola comune), e in particolare il fondo Agricat, il Psr (Programma di sviluppo rurale), le politiche europee e le difficoltà contingenti del settore primario.
Il vicepresidente Scalmana ha ricordato l’importanza crescente della gestione del rischio in agricoltura, anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso. A questo scopo è stato costituito un fondo mutualistico nazionale, chiamato Agricat, sugli interventi catastrofali (gelo, siccità e alluvioni), che ammonta a 350 milioni di euro l’anno, pronti per risarcire i danni causati dal meteo. “Tre anni fa è stato imposto questo obbligo – ha esordito Scalmana -, pensando a uno strumento che prelevi i fondi dagli agricoltori direttamente dalla Pac, per un totale del tre per cento di tutti i pagamenti, e versandoli nel fondo mutualistico per circa 100 milioni. Questa è la componente privata, la restante parte, ovvero il 70 per cento, arriva dallo sviluppo rurale”. Nel fondo mutualistico non si riuscirà però a risarcire tutto: una parte degli eventi, come a esempio il gelo, potrà essere coperto in parte dal fondo e in parte dalle assicurazioni. Ecco perché servono comunque le assicurazioni agevolate. “Aiutare gli agricoltori contro questi danni, oggi, è necessario per non fare fallire le aziende – ha sottolineato Scalmana -, perché due anni di gelo o siccità sono fatali. Quanto sta succedendo quest’estate, a esempio, non è un problema solo per il mais o le viti, ma riguarda tutte le colture”. L’agricoltura bresciana contribuirà al fondo mutualistico Pac per una somma che si aggira tra i due e mezzo e i tre milioni di euro l’anno.
Il nuovo fondo Agricat è gestito da Ismea e costituisce il veicolo principale per governare gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura. Nella prossima Pac la gestione del rischio avrà molte più risorse per polizze agevolate e fondi mutualistici: per questo si parla già di “terzo pilastro della Pac”. Il presidente di Ismea Frascarelli, rivolgendosi agli imprenditori di Confagricoltura, ha ricordato che i fondi prelevati “all’origine”, sono pur sempre “soldi degli agricoltori, che devono quindi ritornare agli agricoltori che hanno avuto danni: per questo Ismea dovrà gestirli al meglio. Dobbiamo imparare, noi in Italia, a distinguere tra fenomeni congiunturali e problemi strutturali, mettendo in atto politiche di lungo periodo efficaci”.
Rispetto a tutti questi temi messi sul tavolo, Confagricoltura Brescia parte avvantaggiata, avendo già iniziato a lavorarci alcuni anni fa, dapprima con Agridifesa e quindi con Gestifondo Impresa. All’incontro era presente anche Daniele Rama, docente a Scienze Agrarie in Cattolica a Piacenza.

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