Rolfi: “La priorità è il pronto soccorso alle imprese agricole”

"Ripetere lo sblocco della misura 21 Psr per aiutare le imprese agricole della Lombardia". Lo ha chiesto l'assessore regionale Fabio Rolfi in un confronto a Bruxelles.

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Brescia. “La priorità adesso è il pronto soccorso alle imprese agricole, Regione Lombardia ha proposto di riattivare la misura 21 del Psr.  Quella che abbiamo messo in campo durante la fase acuta della pandemia. Consente di utilizzare le risorse non spese per dare liquidità immediata alle aziende”.
Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che, giovedì 28 aprile mattina, a Bruxelles ha incontrato gli europarlamentari lombardi.

agricoltura trattore

“In questo momento – ha sottolineato Rolfi – c’è meno propensione agli investimenti a causa dell’incertezza dei mercati e dei rincari delle materie prime. Credo sia necessario dare alle filiere in difficoltà le risorse che altrimenti non sarebbero spese. Per questo la Lombardia deve fare sistema a tutti i livelli in modo tale che l’Unione Europea dia risposte concrete. Nel 2020 – ha ricordato – con questa misura siamo riusciti a erogare 20 milioni di euro a fondo perduto a 3.000 aziende agricole lombarde”.
“Il momento di difficoltà – ha aggiunto – è evidente ma possiamo superarlo lavorando di squadra e sempre nel merito delle proposte, avendo come obiettivo la salvaguardia e la redditività delle aziende. Su questo tema per esempio è necessaria la cumulabilità tra misure del Psr e credito di imposta. Un intervento che il mondo agricolo chiede a gran voce in questo momento storico”.

“La guerra in Ucraina – ha concluso Rolfi – pone riflessioni serie da fare su comparti strategici per la Lombardia come mais e zootecnia. E il lavoro da fare è quello legato alla messa in sicurezza della produzione. Anche dalle speculazioni internazionali. Sovranità significa anche avere l’autonomia per declinare secondo le esigenze del proprio Paese gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea. Bisogna adeguare la Pac al momento di crisi che stiamo vivendo. Dall’Europa serve flessibilità e non ideologia”.

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