Ucraina, 200 milioni per aiutare l’agricoltura italiana

Il Governo vara alcune misure per sostenere il settore primario: possibilità di rinegoziare a allungamento mutui, credito d'imposta per il gasolio e digestato parificato ai concimi chimici.

(red.) Rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari, credito d’imposta cedibile per il caro carburanti e un fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole. Sono i tre provvedimenti che interessano il settore primario approvati con un decreto legge dal Governo su proposta del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, con in più il via libera a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici. Le misure hanno lo scopo di mitigare gli effetti negativi provocati sul settore agricolo italiano dalla guerra in Ucraina. In tutto i provvedimenti valgono poco meno di 200 milioni di euro. Le tre maggiori associazioni di categoria, Cia, Confagricoltura e Coldiretti, si sono dette soddisfatte per le misure adottate. Nei giorni scorsi anche Confagricoltura Brescia aveva richiesto l’equiparazione dell’ammendante naturale ai concimi agricoli.

Nel primo provvedimento sulla rinegoziazione e la ristrutturazione dei mutui agrari, per le imprese agricole, il Governo ha stabilito la possibilità di rinegoziare e ristrutturare i mutui in essere e allungare fino a 25 anni il relativo periodo residuo di rimborso. Inoltre, nel rispetto del regime de minimis, Ismea è autorizzata a prestare una garanzia gratuita a favore degli
agricoltori. A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario. Questa misura dovrebbe costare alle casse dello Stato circa 20 milioni.

Viene poi incrementato di ulteriori 35 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole già previsto dalla Legge di bilancio 2022. Inoltre, il Decreto-legge introduce una misura che contrasta direttamente il caro carburanti, mediante un contributo sotto forma di credito di imposta per l’acquisto di carburanti destinato alle imprese agricole. Il contributo straordinario è pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare del 2022. Gli oneri per quest’anno dovrebbero essere di 140 milioni.

Infine, viene ampliata la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. La proposta si rende necessaria per favorire l’utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire la mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi russo-ucraina.

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