Confagricoltura alle istituzioni: “Bisogna agire subito”

Garbelli: “La crisi generata dall'aumento dei costi delle materie prime richiede aggregazione, filiera, innovazione e forte impegno sui principali temi che assillano le aziende, a partire dal latte e dai suini”.

Giovanni Garbelli Fiera agricola zootecnica italiana Montichiari Confagricoltura

(red.) Le imprese agricole sono strozzate dall’aumento vertiginoso dei costi delle materie prime e dalla stasi dei prezzi in campo e alla stalla. Il primo a risentirne, già a fine estate, è stato il comparto zootecnico, a partire dal latte e dai suini, ma oggi tutto il settore primario è in difficoltà, compresi l’avicoltura e l’ortofrutta, per il considerevole aumento dei prezzi di trasporto e degli imballaggi. Un segnale d’allarme che Confagricoltura Brescia ha lanciato già da tempo, perché rischia di stoppare, più in generale, la crescita del sistema economico, considerando inoltre l’aumento sostenuto dell’energia.
Anche per questo l’associazione di categoria bresciana ha posto il tema al centro del suo convegno odierno della Fazi, la Fiera agricola zootecnica italiana di Montichiari. Il messaggio nodale è chiaro e univoco ed è stato lanciato a tutti i livelli: ora è necessario agire subito, con politiche a salvaguardia della redditività delle imprese agricole. Lo hanno ribadito tutti i relatori, a partire dal presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli, che ha tratto le conclusioni della mattinata. “Da tempo, e oggi con maggiore forza – ha esordito Garbelli – la nostra associazione ribadisce che è necessario recuperare adeguati livelli di autoapprovvigionamento dei prodotti destinati all’alimentazione animale, drammaticamente scesi in questi anni, dando più forza all’approccio di filiera. Per questo andrebbe conferita piena applicazione alle conquiste della genetica e al consolidamento delle aggregazioni di prodotto, in modo da sviluppare sempre più l’agricoltura professionale e l’innovazione 4.0”.

Fiera agricola zootecnica italiana Montichiari Confagricoltura

Un focus specifico è stato condotto sui due principali comparti agricoli del bresciano, il lattiero-caseario e il suinicolo, insieme rispettivamente al presidente del consorzio Grana Padano Renato Zaghini e al presidente della Federazione nazionale di prodotto Suini di Confagricoltura Rudy Milani, con la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi.
Rispetto al prezzo del latte, già a settembre Confagricoltura Brescia ha chiesto un riequilibrio del valore, rivolgendosi al ministero delle Politiche agricole affinché promuova presto un accordo per l’adeguamento del prezzo agli allevatori (l’attuale é sotto i costi di produzione), sottolineando poi la necessità di consolidare le aggregazioni di prodotto e un approccio di filiera che coinvolga anche i settori vegetali e delle produzioni di alimenti zootecnici. Il modello di zootecnia proposto da Confagricoltura si basa su un’agricoltura professionale legata alla filiera e alla cooperazione, con una forte attenzione alle produzioni di qualità e alle Dop, e su allevamenti fondati sul concetto di intensificazione sostenibile (maggiori risultati quali-quantitativi con meno input produttivi grazie all’uso di tecniche innovative ed efficienti).
Tanti i temi aperti anche sul fronte suinicolo: oltre al rincaro dei fattori produttivi, pesa moltissimo la discussione in corso sull’applicazione dei disciplinari delle principali Dop e sulla normativa della selezione genetica. Grazie alle pressioni di Confagricoltura è in corso un’interlocuzione con il ministero e sono stati aperti appositi tavoli di lavoro tecnici con le case genetiche e gli allevatori, per trovare una soluzione adeguata e in tempi rapidi.
Esattamente quanto richiesto, anche in questa occasione, da Confagricoltura Brescia: agire subito.

Fiera agricola zootecnica italiana Montichiari Confagricoltura

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