Gessi defecazione, il ministero “smentisce” il Pirellone

Ministero della Transizione ecologica(Mite) ritiene "costituzionalmente illegittima" la delibera regionale che li configura come rifiuti.

(red.) Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato in via definitiva la legge riguardante il controllo, il monitoraggio e la tracciabilità dei gessi di defecazione da fanghi utilizzati in agricoltura, promossa dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, il bresciano Fabio Rolfi, e dall’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo.

Una delibera che, però, è stata impugnata dal Ministero della Transizione ecologica(Mite) che la ritiene “costituzionalmente illegittima”.

Il motivo? Non uno, ma due: i gessi di defecazione sono attualmente classificati come fertilizzanti, quindi la proposta del Pirellone di configurarli come rifiuti è in contrasto  con “le disposizioni di legge nazionali” e, anche,
con “la competenza in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema è un’esclusiva statale”. La delibera del Mite è stata protocollata il 31 agosto scorso.

Regione Lombardia, su spinta dell’assessore Rolfi, dopo lo scandalo della Wte, azienda bresciana accusata di avere inquinato i terreni di mezza Italia con l’utilizzo di liquami tossici, spargendo 150mila tonnellate di sostanze nocive sui terreni di 176 aziende agricole, aveva deliberato stabilendo i limiti per i fanghi che “possono essere trasformati in gessi escludendo quelli meno adatti e di minor qualità e introduciamo regole più stringenti relative ai controlli e alla tracciabilità dei fanghi, dei gessi e del loro destino finale. I gessi di defecazione da fanghi sono stati inseriti per legge nell’elenco dei fertilizzanti e, anche se prodotti a partire da rifiuti, escono dai controlli e dalle tutele ambientali previste dalla regolamentazione dei rifiuti”, avevano spiegato Rolfi e Cattaneo..

“Se lo Stato non agisce su ciò che gli compete, allora interviene la Regione”, avevano sottolineato. Ma, stavolta, a stoppare il Prellone è stato proprio il governo, che ha stabilito la “non competenza” della Regione sul caso gessi da defecazione.
A decidere sarà il Consiglio dei ministri, ma, nel frattempo, l’assessore Rolfi ha stigmatizzato la presa di posizione del Mite, definendo “paradossale” la situazione.

La delibera regionale, per il momento, resta in vigore e le Province lombarde sono tenute a verificare tutti gli esposti giunti sul tavolo delle prefetture per verificare le autorizzazioni.

 

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