Piano rurale, “al centro l’impresa agricola”

Lo afferma Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia sulle risorse destinate dal Pirellone al settore.

(red.) “Accogliamo con piacere la decisione di Regione Lombardia di prevedere risorse economiche per 400 milioni di euro all’interno del Piano di Sviluppo Rurale per il biennio di transizione 21-22″.
Si tratta delle risorse che il Pirellone ha deciso di destinare alle oltre 45 mila aziende agricole nel territorio lombardo.

Lo afferma, in una nota, Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia, il quale sottolinea che “come Organizzazione professionale abbiamo chiesto in più occasioni di focalizzare la strategia economico-politica regionale sui temi centrali per un’agricoltura moderna e sostenibile, ossia l’impresa, la sburocratizzazione e l’innovazione e con grande soddisfazione ritroviamo questi concetti all’interno del Piano presentato dall’Assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi”.

lavoratori agricoltura

“Come spiegato dall’Assessore Rolfi, sono oltre 40 i milioni che si aggiungono dopo una lunga trattativa tra Regioni e Governo” ha continuato Crotti, “e finalmente ci saranno i fondi per efficientare le strutture idriche delle nostre imprese, finanziare la copertura delle vasche e impianti innovativi per abbattere le emissioni in atmosfera”.

“Un risultato”, ha sottolineato il presidente lombardo di Confagricoltura, “che è arrivato dopo un lungo scambio di idee e proposte tra l’Assessorato e le rappresentanze agricole”.
“Questi 400 milioni di euro per il settore agricolo lombardo sono il frutto di una continua collaborazione tra le Istituzioni che si sono sempre dimostrate disponibili all’ascolto e le Organizzazioni sindacali che attraverso i propri tecnici hanno saputo negli anni rappresentare i principali problemi degli imprenditori agricoli e offrire con professionalità soluzioni concrete” ha concluso Riccardo Crotti.

“Oggi possiamo affermare che, come riconosciuto dallo stesso Assessore Fabio Rolfi, molti interventi sono stati decisi proprio ascoltando le associazioni di categoria producendo quindi un piano d’azione efficace e che pone al centro del PSR l’azienda agricola”.

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