Confagricoltura: “Nitrati, serve un sistema di incentivi per le imprese”

(red.) Da quest’anno partono alcune importanti novità riguardanti la gestione dei fertilizzanti organici, come previsto dal Piano d’azione regionale per gli anni 2020-2023. Le nuove normative, tra cui l’obbligo di interramento degli effluenti di allevamento nell’arco delle 12 ore, insieme all’estensione delle Zone vulnerabili da nitrati, vanno ulteriormente ad appesantire la gestione delle imprese agricole che sono già state chiamate in questi anni ad importanti investimenti anche sulle strutture aziendali.

Secondo Confagricoltura, sulla questione “nitrati” è tornata inoltre a pesare la nuova messa in mora da parte della Commissione Europea nell’ambito del procedimento d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia. “Va scongiurato il rischio – commenta Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – di gravare ulteriormente le imprese con ulteriori oneri, non riconoscendo il percorso che sta portando, a costo di grandi sforzi gestionali ed economici, a importanti risultati non solo nella riduzione del rischio di contaminazione delle acque, ma anche negli aspetti relativi alla qualità dell’aria”.

Sulla discussione della nuova Politica agricola comune, il presidente Garbelli è tornato a ribadire “che è invece prioritario intervenire per accelerare il processo di accompagnamento delle imprese verso gli investimenti necessari, anziché appesantirle con altri oneri burocratici e gestionali, cogliendo concretamente gli obiettivi formulati con il Green Deal dell’Unione Europea. Per questo – aggiunge il presidente – è necessario che venga consolidato il quadro normativo affiancato da un sistema di incentivi che favoriscono l’orientamento delle imprese verso innovative tecnologie”. Solo in questo modo, secondo Confagricoltura Brescia, possono essere coniugati gli aspetti di sostenibilità ambientali con quelli di efficienza produttiva.

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