Regia lombardo veneta per lanciare il D‘Annunzio

Ieri approvato il bilancio della Catullo e ha dato l'occasione per parlare di nuovo dello scalo bresciano. E avanza una nuova possibilità di ripartire.

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(red.) Nella giornata di ieri, giovedì 4 luglio, a Villafranca di Verona si è svolta l’assemblea per approvare il bilancio del 2018 della Catullo, che gestisce anche l’aeroporto “Gabriele D’Annunzio” di Montichiari. E per questo motivo l’assise ha dato l’occasione anche per parlare dello scalo bresciano, facendo emergere un nuovo possibile ed ennesimo scenario di rilancio. Come scrive il Giornale di Brescia, che ne dà notizia, ieri in rappresentanza della Provincia di Brescia c’era il vicepresidente Guido Galperti che ha avanzato l’idea di una gestione, esattamente a metà, tra Lombardia e Veneto per il D’Annunzio.

E il suggerimento è stato raccolto anche da Enrico Marchi, a capo di Save, società dell’aeroporto di Venezia e socio in Catullo. E in questo panorama ci sarebbe spazio per coinvolgere anche Bergamo, visto che l’aeroporto di Orio al Serio è ormai saturo e ha bisogno di allargarsi in qualche modo. Nel frattempo, a livello di numeri, la Catullo ha chiuso il 2018 con una perdita di 6,9 milioni di euro e dopo due anni di utile, ma la gestione caratteristica resta positiva.

Su Montichiari, invece, c’è da evidenziare che Dhl, uno dei principali vettori di trasporto merci, ha preso un magazzino a Castenedolo e che le Poste sono un settore in crescendo, soprattutto sul fronte del commercio online. L’idea, quindi, potrebbe vedere lo scalo bresciano dipendere da una società con “registi” i governatori della Lombardia e del Veneto. Una collaborazione già testata con l’assegnazione delle Olimpiadi invernale 2026 a Milano-Cortina.

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