D‘Annunzio, da Bergamo proposta un‘intesa

Roberto Bruni, nuovo presidente di Sacbo (Orio al Serio) lancia idea di relazioni industriali con lo scalo bresciano. "Bergamo non ha spazio per allargarsi".

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    (red.) Nuovo asse aereo tra Brescia, Bergamo e Verona con il rilancio anche dell’aeroporto “Gabriele D’Annunzio” di Montichiari? Potrebbe nascere nelle intenzioni di una collaborazione tra Sacbo, a capo dello scalo di Orio al Serio e Abem (20% bresciana e 80% veneta) che guiderà l’aeroporto bresciano. Questa, almeno, sarebbe la volontà di Bergamo dopo le dichiarazioni del nuovo presidente di Sacbo Roberto Bruni e riprese dal Corriere della Sera.

    “Noi godiamo di ottima salute, ma dobbiamo fare i conti con un aeroporto che non ha più spazio per allargarsi: le prospettive di sviluppo passano attraverso aggregazioni. Se queste non risultassero praticabili – dice Bruni ripreso dal Corriere – o convenienti, potranno essere strette semplici alleanze industriali. Nel giro di pochi mesi la società prenderà delle iniziative. Io sono stato scelto anche per intensificare una fase di relazione tra i territori e le diverse società aeroportuali.

    Mi sono insediato una settimana fa e sto studiando la situazione. Parlo con tutti, senza pregiudizi, anche se la decisione finale non è in capo a me ma agli azionisti”. Il Corriere parla anche di incontri che Bruni dovrebbe avere con le istituzioni bresciane, bergamasche e veronesi e i rappresentanti del D’Annunzio, Catullo e Save, oltre che con il presidente di Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) Vito Riggio.

    L’aeroporto bresciano attualmente può contare solo su un volo per l’Ucraina, voli postali e un altro cargo verso Baku-Hong Kong. Ma il traffico delle merci è calato del 58%, che si aggiunge alla condanna di pagare 20 milioni di euro ad Enav per l’assistenza aerea dal 2002 al 2012. Brescia muove in un anno 19 mila passeggeri, quanti ne arrivano a Bergamo in dodici ore.

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