D’Annunzio, scalo passa alla Catullo

La Corte di Giustizia Ue si è svincolata dal decidere sul ricorso ritirato poi da Sacbo. I veronesi gestiranno interamente l'aeroporto bresciano.

aeroporto D'Annunzio(red.) L’aeroporto “Gabriele D’Annunzio” di Montichiari, nel bresciano, continuerà a essere gestito dalla società Catullo Spa di Verona. L’ufficialità è arrivata dopo che mercoledì 6 gennaio la Corte di Giustizia Europea ha depositato la cancellazione della sua posizione per discutere della pratica. La vicenda riguarda il ricorso al Tar di Brescia presentato dalla Sacbo di Bergamo, gestore dello scalo di Orio al Serio, contro l’affidamento diretto dell’aeroporto bresciano alla società veronese. La realtà orobica, infatti, chiedeva che l’operazione venisse fatta con una gara pubblica come prevede la legge.
In effetti, il tribunale bresciano di via Carlo Zima aveva dato ragione ai bergamaschi, notando vizi nella pratica della Catullo. Così i veronesi avevano impugnato la sentenza del Tar al Consiglio di Stato e di rimando alla Corte di Giustizia. Ma il timore che il tribunale di Lussemburgo potesse decidere solo nel 2017 e facilmente a favore della gara, quando la maggior parte degli scali bresciani sono affidati direttamente, ha portato a un accordo. Sacbo aveva quindi ritirato il ricorso, lasciando il D’Annunzio agli scaligeri. E la pratica della Corte di Giustizia sulla transazione da Bergamo a Verona è diventata quasi una semplice formalità.

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