D’Annunzio, “serve un accordo unanime”

E' dato quasi per certo il ritiro del ricorso da parte di Sacbo contro Verona per i timori di cosa potrà decidere la Corte di Giustizia Europea.

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aeroporto D'Annunzio(red.) Dopo la notizia più volte riportata e appresa da fonti del ministero dei Trasporti, secondo cui si sarebbe lavorato con l’Enac per chiedere a Sacbo di ritirare il ricorso sull’aeroporto di Montichiari, è data per assodata la rinuncia. In pratica, la società a capo dello scalo bergamasco di Orio al Serio Sacbo avrebbe deciso di non andare avanti con le vie legali. La vicenda riguarda l’affidamento dell’aeroporto bresciano alla Catullo di Verona. Da Bergamo avevano così presentato ricorso al Tar di Brescia che ha dato loro ragione. Ma da Verona avevano poi impugnato la sentenza al Consiglio di Stato che, di rimando, ha inviato gli atti alla Corte di Giustizia Europea.
Con il rischio paventato da molti che Lussemburgo decida, nel 2017, di obbligare l’avvio di una gara pubblica per la concessione dello scalo d’Annunzio. Tenendo conto che diversi aeroporti italiani sono stati affidati senza un concorso, si rischiano grane maggiori. Così Sacbo si sarebbe convinta a ritirare il ricorso. Ma da Montichiari ora sperano che ci sia un accordo tra Bergamo, Verona e Venezia sulla gestione dello scalo bresciano. La Catullo avrebbe già un piano per far tornare i passeggeri a Montichiari, ma puntando soprattutto sul cargo.

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