“Concessione Catullo, prassi anticompetitiva”

Per Dario Balotta "il Ministero dei Trasporti ha utilizzato il metodo obsoleto dell’affidamento diretto". "Il campanilismo bresciano esce pesantemente sconfitto".

(red.) “Alla faccia dei suggerimenti dell’Antitrust italiana e delle normative europee sulle liberalizzazioni il Ministero dei Trasporti ha utilizzato il metodo obsoleto dell’affidamento diretto senza gara. Perde in primo luogo il settore dei trasporti che rimane intrappolato da meccanismi vecchi, antieconomici ed inefficienti”.
E’ il commento di Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia sulla concessione aeroportuale alla Catullo Spa per lo scalo di Montichiari (Brescia). “L’unico aeroporto del nord Italia, in regola con le norme di impatto ambientale, è destinato ad essere sottoutilizzato e a rimanere fuori dal sistema aeroportuale lombardo”, ha aggiunto l’esponente ambientalista, “adesso la superstrada “corda molle” che collega  Montichiari sarà definitivamente inutile e l’Alta velocità sotto l’aeroporto non potrà servire per le sole poche merci che movimenta lo scalo monclarense”.
“Con la concessione al Catullo”, conclude Balotta, “la regione Lombardia è  privata di una opportunità di riequilibrio territoriale con gli altri aeroporti milanesi ed il campanilismo bresciano esce ancora pesantemente sconfitto”.

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