“Manca la concessione? Pronti alle vie legali”

Il 31 dicembre scade la concessione per lo scalo bresciano. Il presidente Arena annuncia la battaglia con il Governo. "Montichiari? A costo zero per lo Stato".

(red.) “Ritengo gravemente lesivo per la Società Catullo e per i territori per cui gli aeroporti di Verona e Brescia sono una leva imprescindibile di sviluppo, che il Ministero dell’Economia e delle Finanze a pochi giorni dalla scadenza naturale della concessione provvisoria per la gestione di Brescia – il 31 dicembre – non abbia ancora dato indicazioni ufficiali alla Società circa la gestione dell’aeroporto monteclarense”.
Lo ha affermato Paolo Arena Presidente della Catullo, la società che gestisce l’aeroporto di Verona con concessione totale e l’aeroporto di Brescia in regime provvisorio in articolo 17.
Nel caso non arrivassero indicazioni ufficiali, il Presidente e il Direttore Generale, in accordo con il Consiglio di Amministrazione, presà’ 60 giorni per ottemperare al rilascio della concessione stessa.
La Società, viene spiegato nella nota, “continuerà a lavorare in modo perentorio per avere quello che considera dovuto e intraprenderà, a propria tutela, già la prima settimana di gennaio tutte le azioni legali contro il Governo secondo la normativa vigente”.
“Dopo 14 anni di lavoro per arrivare all’ottenimento della gestione definitiva e 80 milioni di investimenti”, ha aggiunto Arena, “dopo il giudizio positivo espresso sul piano di riequilibrio economico-finanziario da parte di Enac, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, presentato dalla Catullo SpA la scorsa estate, ritengo illegittimo il comportamento tenuto dal Mef, in questi anni e tuttora fonte di gravissimi danni. In una fase di alta criticità dell’economia locale e nazionale, mentre si parla di agenda per la crescita, appare paradossale che non sia stata accolta la nostra richiesta e progettualità per rendere Brescia Montichiari pienamente operativo sia per il Nord Italia, ma soprattutto per il Sistema Paese. La concessione per la gestione di Brescia, in capo alla Catullo SpA, é un investimento a costo zero per lo Stato, poiché lo scalo é già adeguatamente infrastrutturato e pronto per aggiungere valore a un settore, quello del trasporto merci, che soffre in Italia di una debolezza cronica ormai da decenni”.

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