D’Annunzio: futuro dello scalo, Broletto diviso

Scontro politico in I Commissione consigliare: il Pd e Mantelli chiedono una rottura netta con Verona, il centrodestra propende per il dialogo e soluzioni condivise.

Più informazioni su

(red.) Quale sarà il futuro dell’aeroporto D’Annunzio? Le visioni sullo scalo bresciano di Montichiari sono opposte,  almeno in Broletto, dove venerdì si è riunita la I Commissione consigliare che ha dibattuto il nodo concessione.
A scontrarsi le diverse visioni politiche del gruppo Pd che, con Mantelli (Gruppo misto), punta ad una drastica rottura con i soci veronesi, mentre il centrodestra propende per un atteggiamento di dialogo ed una soluzione condivisa.
Almeno, così pensa l’assessore provinciale Giorgio Bontempi, membro del Consiglio di amministrazione della “Catullo”, la società che gestisce i due scali, quello bresciano e veronese,  che non vuole una brusca rottura con l’azienda ma propende per la strada più percorribile al momento, ovvero la concessione quarantennale alla “Catullo”, ritagliando per l’aeroporto monteclarense quella parte di attività su cui sembra oramai avviato lo scalo bresciano, il cargo.
Per il Pd, invece, l’atteggiamento della Provincia nel Cda contrasta nettamente con l’interesse manifestato dagli industriali bresciani per una gara europea per la concessione dell’aeroporto di Montichiari.
Secondo il capogruppo dei democratici in Broletto, Diego Peli, serve una presa di posizione netta da parte di Brescia che solo uscendo dal Consiglio di amministrazione della Catullo e chiedendo il bando europeo potrebbe finalmente far decollare l’aeroporto.
Per  Giampaolo Mantelli del gruppo misto solo mettendo in mora l’Enac, che da anni deve assegnare la concessione di Montichiari, potrebbe smuoversi qualcosa in una vicenda oramai annosa e che non sembra trovare soluzioni.
Per la  Lega Nord, capeggiata da Stefano Borghesi, l’atteggiamento da mantenere è invece quello della prudenza.
Secondo il capogruppo Pdl Diego Invernici l’unica possibilità per chiedere la gara internazionale per il la concessione è quella di creare un’Ati, associazione temporanea d’impresa che guidi l’operazione.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.