Un piano industriale a vocazione cargo

La Catullo spa ha varato il bilancio della società aeroportuale che segna una perdita di 26,6 mln. Lo scalo bresciano attende il rinnovo della concessione.

(red.) Nonostante il deficit da 26,6 milioni di euro, il bilancio della Catullo spa, la società veronese che detiene la gestione degli scali di Villafranca e Montichiari, ha ottenuto il via libera dal Cda.
Ha detto sì il presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora mentre quello della Camera di Commercio, Franco Bettoni, si è astenuto.
Nel Pano industriale che la società deve approntare per non perdere la concessione aeroportuale (a rischiare è soprattutto lo scalo bresciano, ma legato a doppia fila con quello veronese) , da qui al 2015, sono state decise anche le linee guida dei due aeroporti: Brescia avrà la vocazione prettamente ad hub (scalo merci), mentre Villafranca conserverà quella a passeggeri.
Il nodo principale è comunque rappresentato dalla concessione aeroportuale per la quale anche i parlamentari bresciani si stanno spendendo a Roma: nei giorni scorsi Stefano Saglia ha redatto e presentato una risoluzione in commissione Trasporti che porta le firme di altri onorevoli bresciani (Viviana Beccalossi, Giuseppe Romele e Mariastella Gelmini del Pdl; Molgora e Raffaele Volpi della Lega; e Pierangelo Ferrari del Pd) in cui si chiede un’adozione in tempi brevi della stessa cosicchè Montichiari possa stipulare un Contratto di programma “Stato-Enav” per la concessione quarantennale.
Allo studio c’è anche la riduzione dei costi di gestione della società,  e lo sviluppo ulteriore del settore cargo, unico volano, allo stato attuale delle cose per far restare in pista Montichiari.

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