Il “D’Annunzio” pista per i Jumbo Jet

L'aeroporto bresciano ha ottenuto dall'Enac la certificazione per operare con i Boeing 747-800. Intanto il settore cargo segna un +13% a febbraio.

(red.) Eppur si muove, atto II. Dopo la notizia dell’avviamento, nello scalo bresciano del “D’Annunzio”, a partire da giugno, di una nuova tratta Brescia- Leopoli (Ucraina), ora giunge un’importante novità per l’aeroporto monteclarense e viene direttamente dall’Enac, nazionale aviazione civile che, nei giorni scorsi, ha certificato per la pista bresciana la possibilità di  operare con i Boeing 747-800, ultima versione del Jumbo.
Un aereo che, come è stato spiegato dalla società Catullo, che ha in gestione gli aeroporti di Brescia e di Verona, può essere “ospitato” solo da 200 scali in tutto il mondo.
Del resto, il “D’Annunzio” ha proprio tra le sue peculiarità quelle di una pista lunghissima, 3 chilometri di estensione, che ben si adatta alle esigenze dei maxi aerei (sia passeggeri sia cargo).
Una chance che l’aeroporto bresciano potrebbe sfruttare per uscire dalla difficile empasse economico-finanziaria che lo attanaglia da tempo. Sulla situazione del “D’Annunzio” vigila anche il Governo che nel decreto Milleproroghe ha imposto che per le società aeroportuali “in rosso” sia predisposto un piano economico, pena la revoca della concessione.
Intanto qualche pallido segnale di ripresa lo scalo bresciano lo ha segnato, sempre (e solo) sul fronte del trasporto merci, nel mese di febbraio che si è chiuso con un +13% sul fronte del charter cargo.
Resta ancora in stand by invece l’intesa definitiva sulle sorti dello scalo. La trattativa tra bresciani e veronesi non si è mossa e nonostante qualche “movimento” registrato nelle scorse settimane, tra cui un vertice segretissimo a Verona con Vito Gamberale, presidente del fondo F2i .

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