Il Pirellone approva il Piano d’Area

Il via libera martedì mattina dal Consiglio regionale lombardo. I comuni bresciani coinvolti sono Castenedolo, Ghedi, Montichiari e Montirone.

(red.) Via libera dal Consiglio regionale a larghissima maggioranza (con l’astensione di Sel) al piano d’area di Montichiari (Brescia), dopo le osservazioni degli enti locali e dei diversi soggetti interessati.
Il Piano, di cui è stato relatore il bresciano Mauro Parolini (Pdl), ha l’obiettivo di armonizzare lo sviluppo dell’aeroporto con quello del territorio, anche attraverso la valutazione della sostenibilità ambientale delle attività aeroportuali e del loro indotto.
I comuni interessati dal sedime aeroportuale e quindi direttamente coinvolti sono: Castenedolo, Ghedi, Montichiari e Montirone. Il Piano però riguarda un territorio più ampio e complesso, che non si esaurisce nei limiti amministrativi dei comuni.
L’area interessata dal Piano, circa 49 km quadrati, coinvolge direttamente la provincia di Brescia e indirettamente anche la provincia di Mantova (per quanto riguarda per esempio le rotte di passaggio degli aerei). Per questo il Piano si propone una visione d’insieme che comprende i processi insediativi, il sistema infrastrutturale, i siti aeroportuali e i caratteri permanenti del paesaggio.
Quanto alla loro natura “giuridica”, i piani regionali d’area sono strumenti attuativi del Piano territoriale regionale (Ptr), atti di programmazione relativi a particolari territori,  interessati da trasformazioni rilevanti e considerati importanti per le strategie di sviluppo regionale.
I Piani d’area vanno condivisi con gli Enti locali del territorio cui si riferiscono e definiscono  i criteri del reperimento e della ripartizione delle risorse, la disciplina degli interventi sul territorio stesso, oltre che  le forme di compensazione e ripristino ambientale.
Il Piano d’area deve raccordarsi con gli altri strumenti di programmazione, quali per esempio il Piano di Governo del Territorio, i Piani cave e i Piani per la gestione dei rifiuti. Al proposito (su proposta iniziale dei consiglieri Pd Gian Antonio Girelli e Gianbattista Ferrari e con un emendamento del relatore Parolini) si  vieta, all’interno dell’area del Piano,  la creazione di nuovi ambiti estrattivi e l’apertura di nuove discariche
Una delle chiavi del piano è la previsione di un costante monitoraggio  relativo non solo allo sviluppo aeroportuale, ma anche alle infrastrutture, alle trasformazioni territoriali ,  alla qualità dell’aria e dell’acqua , alle emissioni climalteranti, all’energia, alla mobilità e alla tutela del suolo, della salute umana e della biodiversità.
Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Pierluigi Toscani (Ln), Gianmario Quadrini (Udc), Francesco Patitucci (Idv), Ugo Parolo (Ln), Francesco Prina (Pd), Margherita Peroni (Pdl) e l’Assessore Daniele Belotti.

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