“D’Annunzio”, un piano da 1,5 mln di passeggeri

Non solo cargo nel futuro dello scalo bresciano. Nel prospetto della società di consulenza Deloitte Aviation potenziato anche il settore del low cost.

(red.) Il futuro dell’aeroporto D’annunzio di Montichiari (Brescia) parla di 1,5 milioni di passeggeri e di 160mila tonnellate di merci, obiettivi da raggiungere entro il 2020.
Questo almeno secondo il piano industriale prospettato dalla società di consulenza Deloitte Aviation che, giovedì ha prospettato a veronesi e bresciani riuniti alla “Catullo” nella città scaligera.
A rappresentare la sponda bresciana dell’accordo sottoscritto a maggio c’erano il presidente della Provincia, Daniele Molgora, quello della Cdc, Franco Bettoni, e di ABeM, Giuliano Campana, oltre all’assessore provinciale e consigliere in “Catullo”, Giorgio Bontempi. Per i soci veronesi, erano presenti il Comune e la Provincia, la Cdc e le banche.
Via libera dunque all’aumento di capitale per Montichiari che può quindi puntare al 25% delle quote societarie con un finanziamento da 17 milioni di euro.
Potenziato il settore cargo, nel quale già lo scalo bresciano è avviato (è l’hub di riferimento nel Nord per Poste Italiane e per Lufthansa Cargo), ma buone prospettive anche per quello dei voli low cost, dopo la debacle di passeggeri registrata nell’ultimo anno.
Demolite dunque le ostilità pregresse tra veronesi e bresciani ora la Leonessa ha un nuovo margine di manovra nella società che gestisce i due scali.
Attualmente la quota detenuta dai soci bresciani è pari circa all’8,4% (4,191% della Provincia e  4,191% della Camera di Commercio). Per arrivare al 25% auspicato verrebbe coinvolto nel progetto anche il comune di Brescia che, in passato, si era detto possibilista sull’ipotesi di una sua compartecipazione societaria e così Brescia otterrebbe un secondo consigliere oltre a Giorgio Bontempi, già nel cda per conto della Camera di Commercio e della Provincia di Brescia.
Il piano prospettato dalla Deloitte Aviation ha ottenuto il consenso della parte bresciana, ora la palla passa ai veronesi e restano anche da definire nel dettaglio gli aspetti tecnici concernenti le modalità dell’ingresso della parte bresciana nella Newco, ma la sensazione espressa dai rappresentanti della Leonessa è quella di essere oramai giunti da una fase decisiva.
E un altro nodo delicato resta quello del reperimento delle risorse economiche necessarie al rilancio.

 

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