“Da Rotondaro spunti utili alle indagini”

Lo scrive il gip di Milano Elisabetta Meyer nelle motivazioni della scarcerazione di Cristiani e della revoca dei domiciliari a Locatelli e all'ex funzionario Arpa.

(red.) L’ex funzionario dell’Arpa Giuseppe Rotondaro, arrestato nell’inchiesta milanese che ha portato in carcere l’ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, il bresciano Franco Nicoli Cristiani, ha messo a verbale ”spunti investigativi” utili alle indagini.
Lo scrive il gip di Milano Elisabetta Meyer, nelle motivazioni dell’ordinanza con cui ha revocato le misure cautelari. Nel provvedimento il giudice spiega anche che ”la posizione processuale” del politico ”si è adeguatamente delineata all’esito dell’interrogatorio” reso davanti al pm Paolo Filippini, lo scorso 20 febbraio.
Nicoli Cristiani, accusato di corruzione per una presunta mazzetta da 100 mila euro, è stato scarcerato quattro giorni fa dopo quasi tre mesi di detenzione, poiché sono ”venute meno le esigenze cautelari”. Il giudice sottolinea anche che si è dimesso ”dalle cariche rivestite” e parla del ”tempo trascorso dall’adozione” della misura, quasi tre mesi.
A Rotondaro e all’imprenditore Pierluca Locatelli sono stati revocati i domiciliari. Anche per quanto riguarda loro due va tenuto conto, secondo il gip, ”dei termini massimi di custodia cautelare”. Locatelli, in particolare, ha avuto un ”atteggiamento ampiamente collaborativo” e c’è da considerare anche la ”messa in liquidazione delle società del gruppo”.
Per Rotondaro, infine, valgono ”le ammissioni di responsabilità e gli spunti investigativi offerti” nell’interrogatorio davanti al pm. Tutti e tre sono stati sentiti dal pm e i verbali sono stati secretati.

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