Arrestato all’alba Franco Nicoli Cristiani

In manette, per una presunta tangente da 100mila euro, oltre al vicepresidente del consiglio regionale lombardo, altre 9 persone, tra cui il coordinatore degli staff dell'Arpa.

(red.) E’ stato arrestato nelle prime ore di mercoledì, nella sua casa di Mompiano a Brescia, il vicepresidente del consiglio regionale lombardo, il camuno Franco Nicoli Cristiani, 68 anni, esponente del Pdl.
I carabinieri, su disposizione del Gip di Brescia Cesare Bonamartini, hanno eseguito l’ordinanza di custordia cautelare in carcere attorno alle 6,40 di mercoledì, nell’ambito di un’inchiesta per una presunta tangente da 100mila euro.
Per Cristiani, che sarebbe l’unico politico in manette, e per altre nove persone, tra cui un bresciano residente in provincia, l’ipotesi di reato a vario titolo sarebbe traffico di rifiuti illeciti e corruzione. L’esponente lombardo del Pdl è stato portato nella caserma del comando dei carabinieri in Piazza Tebaldo Brusato.
Sono 150 i carabinieri del Comando Provinciale di Brescia, con personale del Ris e un elicottero di Orio al Serio che stanno arrestando imprenditori, funzionari pubblici e politici. I reati sono traffico organizzato di rifiuti illeciti e corruzione. Tra gli arrestati figura anche il coordinatore degli staff dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) della Lombardia e unbresciano, Gianbattista Pagani di Pontoglio, oltre ad un dirigente del gruppo Locatelli spa di Bergamo, che lavora sia nelle infrastrutture stradali che nello smaltimento di rifiuti speciali.
Perquisizioni da parte dei carabinieri sono in corso, a quanto si è appreso, anche nell’ufficio del vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia. I militari si sono presentati in tarda mattinata a Milano al Pirellone, dove l’esponente del Pdl ha i suoi uffici istituzionali al 24esimo piano della sede del Consiglio.
Le indagini, cominciate otto mesi fa e coordinate dai pm Silvia Bonardi e Carla Canaia, hanno portato al sequestro di una cava di ghiaia a Cappella Cantone (Cremona) destinata ad una discarica di amianto, molto contestata dalle associazioni ambientaliste e dai cittadini (l’iter è in corso al Pirellone), un impianto per il trattamento di rifiuti a Calcinate (Bergamo) e due cantieri della Bre. Be.Mi.a Cassano d’Adda (Milano) e Fara Olivana Con Sola (Bergamo).
Fondamentale nell’inchiesta sarebbe stato l’utilizzo delle interecttazioni telefoniche.
Franco Nicoli Cristiani è il secondo vice dell’assemblea del Pirellone a finire sotto inchiesta con accuse di corruzione in questa legislatura.
L’estate scorsa fu il caso delle presunte tangenti a Sesto San Giovanni a travolgere l’altro vicepresidente del Consiglio regionale, Filippo Penati, che poi si dimise dal suo incarico nell’Ufficio di presidenza e passò dal Pd al gruppo Misto, dove tuttora siede. Attualmente i due vicepresidenti del presidente leghista Davide Boni sono Nicoli (Pdl) e la Democratica Sara Valmaggi, eletta a settembre al posto di Penati.
Il vicepresidente Nicoli Cristiani in passato, venne coinvolto in una vicenda giudiziaria legata alla discarica di Cerro Maggiore. Condannato in Appello a due anni di reclusione per abuso d’ufficio, nel 2008 la Cassazione annullò la sentenza.

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